Ultimamente sto mettendo in pratica un mini-decluttering giornaliero. Alla sera una ricorrenza sul cellulare mi ricorda che devo fare questa cosa che consiste nell'eliminare almeno un oggetto al giorno tra quelli che in casa/garage/auto/etc.
Ovviamente se ne elimino anche più di uno tanto meglio. Non è importante la dimensione o "l"importanza" dell'oggetto perché la priorità è eliminarlo ed in base a questi criteri:
- se e' un oggetto che si consuma rapidamente lo uso (e se proprio non so come usarlo, lo regalo).
- se sono capi di abbigliamento che so che non indossero' piu', quelli che credo siano ancora commerciabili li porto al mercatino dell'usato o li regalo a qualche amico, diversamente li dono alle associazioni (cassonetti della Caritas).
- se l'oggetto non è riutilizzabile in nessun modo lo smaltisco nella raccolta differenziata.
Per esempio due giorni fa ho messo nei cassonetti della Caritas tre completi da uomo quasi nuovi ma non più commerciabili che erano anni che non indossavo più.
Ieri ho gettato una giacca troppo vecchia e sgualcita per essere riutilizzata da chiunque ma ho "salvato" i bottoni di metallo per metterli su un altra giacca che avevo comprato (sempre usata) tanti anni fa ma che non aveva i bottoni.
Oggi ho regalato ad una vicina che ha un bambino piccolo una camionetta giocattolo che avevo in garage.
Con questa scadenza giornaliera poco impegnativa ovviamente non ci si stanca come a fare tutto in una volta (e' anche una fatica mentale perché bisogna prendere troppe decisioni su cosa fare di tutti gli oggetti raccimolati nel decluttering) e diventa una cosa piacevole e piano piano ricreo spazio nei cassetti, nell'armadio e...nella mia vita (cioe' nella mia mente che non si deve più preoccupare di questi oggetti che scompaiono definitivamente dalla mia vi(s)ta).
Se un giorno sono impossibilitato a farlo perché sono fuori casa, recupero aumentando il numero di oggetti da eliminare nei giorni successivi.
Per le persone anziane poi c'è tutto un discorso diverso legato ai ricordi, noi "giovani" siamo forse meno legati alle cose del passato, ma per loro è tutto importantissimo... Ho potuto verificare con mia madre (che è anche nata in tempo di guerra quindi pure abituata a salvare e conservare tutto perché "non si sa mai") che fare piccole sedute è la strada migliore, un sacchetto, uno scatolone per volta. Bravo donchischiotte, mi sa che hai trovato la strada giusta per tuo papà ^.^
Sì, confermo anch'io che la soluzione "a rate" è quella migliore (specialmente quando si affronta un garage che può essere un vero incubo se affrontato in una sola volta!).
Io vado "a zone"; è da 3 anni che continuo, ma qualcosa mi dice che quando avrò finito il giro della casa dovrò ripartire da capo e che alcuni posti li stia gia ripassando, a strati... mmmhhh... mi sa che sto facendo dell'altro cluttering! Chi mi può salvare da me stessa se non io?
... a me succede la stessa cosa con la "zona ripostiglio", perché tanto -dico- è un ripostiglio, e ogni tanto devo ricominciare a buttare.. (a volte sogno una casa praticamente vuota!)
Sì purtroppo il decluttering è un work in progress che dura una vita intera...non credo si possa mai dire "ok ora ho finito", perché magari ti guardi indietro e trovi dell'altro...
certo... non fosse altro che, passato il tempo, tu non sei la stessa persona di prima, come è anche auspicabile (parlo di evoluzione) ;-)