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enriverona, 31/03/2016 — Anche se la parola richiama alla mente situazioni per lo meno scabrose, non fatevi ingannare: in tempi di crisi , al contrario, questa può rivelarsi una ottima tecnica ovvero "una buona pratica"! Mi riferisco, infatti, all' opportunità di recuperare tutto quanto possibile, in vista di futuri altri utilizzi, da quanto ci apprestiamo a gettare nella spazzatura. Questa è una abitudine ben collaudata da chi si occupa per esempio di veicoli dismessi e in attesa di rottamazione, dai quali prelevare pezzi di ricambio a costo zero.
Così io ho preso l'abitudine di analizzare gli oggetti vari destinati al macero , scoprendo che ci sono ancora molte cose riutilizzabili ; anche se in parte le ho ritrovate qua e là leggendo nel "nostro" sito, ne riassumo alcune di seguito:
Esempi:
- dalle scarpe : lacci e fibbie;
- dalle camicie: bottoni , porzioni di tessuto
- dalle gonne - pantaloni- giacche : bottoni , cerniere, passamaneria,
- dalle borse : cerniere, fibbie, magneti, meccanismi di chiusura in genere, cinghioli, anelli di acciaio, porzioni di pellame/cuoio
- dalle pubblicazioni/cataloghi: copertine rigide, cartoncini colorati
- dagli oggetti assemblati : viti, bulloni, rondelle, profili metallici e/o in legno, guarnizioni, tappi
- dal packaging : materiale per isolamento, con funzione antiurto e imbottitura, buste in plastica con la chiusura a pressione
- dai pacchi regalo: decorazioni e nastri....ovviamente
- dalle tovaglie in plastica: porzioni per ricavarne tovagliette all'americana
insomma chi più ne ha più ne metta!!! l'importante è comunque tenere sempre sotto controllo la situazione: se ci sfugge di mano potremmo trovarci con un bazar in casa e questa a mio parere non è una bella cosa.....
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