Questa e' pubblicita' bella e buona! Da che esiste il turismo organizzato e' risaputo che si puo' fare un viaggio, una visita o un' escursione individualmente (cioe' privatamente con la guida riservata) pagando una certa cifra oppure in gruppo, risparmiando notevolmente. Uno dei termini utilizzati nel gergo turistico per questo servizio e' "seat in coach" (anche se in questo caso si va a piedi). Non c'entra proprio nulla con la sharing economy. Questo e' solo un modo per travestire da sharing economy un'attivita' turistica che esiste da anni. E' normale poi che nei centri storici si facciano le visite a piedi (non prettamente per ecologia, ma per logica, anche perche' in alcuni centri nemmeno si puo' circolare con pullman turistici, etc) E' solo una pubblicita', di una delle tante agenzie turistiche italiane che si occupano di incoming (turismo ricettivo). Non sto criticando la qualita' del servizio offerto, ma mascherare un'escursione di gruppo facendola passare come una attivita' di sharing economy...non mi sembra il caso. A questo punto anche i bimbi che vanno a scuola con il pedibus anziche' accompagnati con l'auto del papa' farebbero sharing economy, certo! Ma non inventiamoci cio' che esiste gia', cambiandogli il nome! Questa possibilita' e' sempre prevista da sempre da parte di agenzie che offrono servizi turistici...il fatto che ora sarebbe fattibile anche in alcune citta' dove prima il servizio non veniva offerto non ne modifica la sua natura. Non e' sharing economy questa...e' semplicemente turismo collettivo.
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