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valeriafranco, 01/02/2016 — Anche il mondo della musica è un business in cui è possibile trovare delle alternative.
Quando è possibile, si possono sostenere artisti locali acquistando i loro album.
Nei negozi equo-solidali esiste una linea di cd con bellissime musiche da tutto il mondo chiamata Putumayo (ne trovate degli esempi su youtube).
Vorrei proporvi inoltre il sito Bandcamp (il logo nell'immagine di copertina), che offre un ottimo servizio per chi cerca musica indipendente. Per iscriversi basta acquistare almeno un pezzo musicale (anche a 1 euro); l'iscrizione permette di ascoltare in streaming tutta la musica che si desidera, di acquistare le canzoni o gli album desiderati, di ricevere suggerimenti in base alle proprie preferenze e di creare la propria collezione musicale da ascoltare anche tramite app sul cellulare. Ci sono i generi più svariati, dal rock alla musica per meditazione: si può cercare il genere che si preferisce alla voce "discover".
Questo è il link: bandcamp.com
E questo il link in cui si spiega la loro politica:
bandcamp.com
Purtroppo è solo in inglese e coinvolge maggiormente artisti britannici e americani, ma magari può essere un buon inizio per espandere questo tipo di cultura musicale anche altrove.
Non so se è proprio la stessa cosa, non credo, perchè su quei siti di editoria, se non sbaglio, è lo scrittore che paga per pubblicare il proprio libro. Qui invece Bandcamp pubblica gli artisti prendendo una parte del profitto nel momento in cui vendono, ma lo fa in modo corretto e trasparente dando la possibilità a tutti di essere pubblicati. A dire la verità io sono iscritta solo come fan e non come musicista (non essendo tale), ma ti posso tradurre ciò che spiegano nella pagina che ho linkato sopra, che spiega bene la loro politica.
"Bandcamp crede che la musica sia una parte indispensabile della cultura, e per far sì che questa cultura prosperi, gli artisti devovo ricevere compensi giusti e trasparenti per il loro lavoro. Siamo orgogliosi del fatto che quando decidete di pagare un artista su Bandcamp, il tuo denaro raggiunge gli artisti rapidamente e in un modo molto semplice e diretto. Il nostro business, che è stato fondato nel ed ha iniziato a fare profitti dal 2012, si basa su prendere una quota del fatturato delle vendite. La nostra parte è il 15% sui prodotti digitali e il 10% sui beni materiali. Le tasse sono separate e variano a seconda del volume della transazione ma in media si tratta di un 4-7% in più. Il restante 80-85% va direttamente all'artista, e lo paghiamo il giorno stesso. Siccome noi guadagnamo quando l'artista fa molti più soldi, i nostri interessi rimangono allineati con quelli della comunità che serviamo. E' un approccio semplice e diretto e siamo felici di comunicarvi che funziona bene. I fan hanno pagato gli artisti e le case discografiche indipendenti 141 molioni di dollari usando Bandcamp e 4,2 milioni solo gli ultimi 30 giorni. Grazie per essere parte di una economia musicale equa e sostenibile!"
Grazie mille, Valeria, per la tua traduzione! Ora ho capito meglio: più o meno in realtà penso sia un po' lo stesso sistema di alcune piattaforme di servizi editoriali; il principio è dare la possibilità a tutti di pubblicare (musica o libri) e poi sarà il valore del prodotto o la capacità di farsi conoscere che farà il resto. In realtà anche in molte piattaforme editoriali, da quanto ho letto, chi pubblica non paga se non nel momento in cui voglia acquistare copie della sua stessa opera, cioè il pagamento è per l'acquisto o la stampa (nel caso di libri cartacei) "sulla domanda", e in teoria tutto il ricavato a parte il costo di stampa o produzione e l'acquisto dell' ISBN- il codice con cui poter commercializzare il libro- dovrebbe andare all'autore. Ancora grazie mille per le informazioni... e in ogni caso se c'è buona musica è già una buona idea!!