Condivido in pieno. Il nostro compito è dissuadere. Vorrei condividere anch'io qualche riflessione sull'argomento.
E' opportuno mettere in chiaro che: - essere contrari alla caccia/pesca sportiva non significa (necessariamente) essere vegetariani; si può benissimo essere carnivori responsabili. Pertanto se vi invitano ad una cena di cacciagione non andateci e mettete in chiaro il motivo; evitate anche ristoranti che tra le altre cose propongono selvaggina (spesso questi posti hanno nomi tipo "alla cacciatora" o simili). - mangiare animali da allevamento è ben diverso dal mangiare selvaggina. Gli animali da cortile sono stati selezionati in millenni di storia dell'umanità per essere (anche) mangiati e non esistono quasi mai allo stato selvatico. Cacciare animali selvatici ha un impatto ben diverso sull'ambiente perchè altera equilibri naturali. - Si sente dire che certi animali, tipo cervi e caprioli, sono infestanti, proliferano troppo e quindi vanno cacciati . Bisogna essere coscienti che il vero problema è l'alterazione degli equilibri, come appunto la scomparsa dei naturali predatori, lupi e orsi, a loro volta cacciati perchè ritenuti pericolosi per gli allevatori o addirittura perchè sono in competizione con i cacciatori per le prede...capito il paradosso? - Il problema della caccia è anche un problema di disturbo delle quiete pubblica ed un pericolo per chi vuole godere della natura in santa pace, magari armati di...macchina fotografica.
Se proprio non si può abolire la caccia per una questione di tradizioni, si può almeno cercare di contenerla. Bisognerebbe invertire il concetto di zona protetta, ovvero mentre oggi uno può cacciare dove vuole salvo le zone protette, dovrebbe invece poter cacciare solo in zone appositamente adibite, magari anche pagando un affitto... possibilmente caro! Come tra l'altro succede già in Inghilterra, dove la caccia è rimasta uno "sport" per pochi ricchi.
Mi associo a te, frabarenghi, nel sottolineare l'importante distinzione tra caccia "sportiva" (ecologicamente non necessaria e non sostenibile) e la caccia di selezione.
Quest'ultima viene fatta previo censimento di quanti e quali animali sono presenti in una data zona, calcolando a priori quanti animali prelevare (divisi per età e per sesso) e ha come scopo quello di mantenere costanti le popolazioni di determinate specie, permettere la coesistenza tra animali e attività umane, o eliminare specie alloctone che stanno alterando l'equilibrio ecosistemico delle aree in cui sono state immesse.