Personalmente sono 3 anni che coltivo sia un piccolo orto comunale (quello per pensionati, grazie al mio suocero prestanome, perché se hai 33 anni non te lo danno se non per un anno), sia alcune aiuole condominiali abbandonate da anni a se stesse (sostituendo tra l'altro alcuni vecchi alberi morenti e pluricapitozzati con alberi da frutto), sia un pezzo di terra a casa di amici in campagna (a cui faccio da "consulente agricolo permaculturale" :-D ), sia un altro pezzo e frutteto felice e biodinamico a casa dei miei nonni in loro compagnia. Che dire... lavoro in ufficio (la Noia Mortale e DIstruttiva) e poi via a zappare, diserbare, pacciamare, trapiantare, ecc... ecc... Sì sono nato in campagna e ho già fatto il contadino coi nonni per qualche anno e dedico quasi tutto il mio tempo libero a questa attività. Non esco a fare aperitivi vuoti. Viviamo in modo frugale. I risultati sono strabilianti: ad oggi il 95-100 % delle verdure fresche me le coltivo da me (e con l'aiuto della cara compagna moglie), il 70% della frutta anche, faccio il vino da anni con amici, da due anni produco birra, faccio il formaggio con il latte vaccino di un mio amico allevatore, ho 6 galline e un gallo che ogni giorno mi donano 5 uova, dall'anno prossimo inizierò ad allevare api con il sistema "top bar" e forse fra due anni vi verrò a raccontare delle avventure vissute con loro e della bontà del loro miele bio e naturale. Regalo le eccedenze e stimolo le persone attorno a me a fare altrettanto: in cambio spesso riceviamo altre cose, come abiti usati e anche altre cose (il portatile che ho pimpato-risistemato-upgradato e da cui sto scrivendo per esempio) che i conoscenti hanno in esubero e ci regalano a loro volta. Racconto questa cosa perché penso che il concetto di km 0 sia meraviglioso e potentissimo ma temo che non basti... Credo intensamente che ognuno debba, se può (e con la voglia di cui dispone), iniziare a produrre da se ciò di cui ha bisogno. Se il cibo che consumiamo (così come un mobile, una sedia, la musica, l'arte e tutto ciò di cui abbisognamo) lo produciamo noi, credo che prima di buttare via gli avanzi, o di abbuffarsi più di quello che serve, dopo aver faticato come un mulo con la zappa, un pensierino di riutilizzo creativo o di morigerazione ce lo si fa alla grande. Questo per me significa un futuro felice, consapevolezza, possibilità di espressione e di condivisione, possibilità di darsi totalmente e amare. Amare me stesso, le persone che mi circondano, i miei gesti, la mia quotidianetà, amare tutto.
Grazie @emadeca per aver condiviso qui un racconto di vita a portata di mano. Noi quest'anno abbiamo fatto i lavori di ristrutturazione a casa e ci siamo fatti da soli tantissime cose: impianto elettrico, parquet, trasloco. E ora che abbiamo finito iniziamo coi mobili, l'inverno scorso io e Silvano abbiamo fatto un corso di falegnameria! Vi aggiorno e concordo sul fatto che più sudi più apprezzi e non butti. Mia nonna lo faceva e noi la prendevamo in giro. C'ho messo 20 anni ma ho capito e seguo i suoi silenziosi insegnamenti <3