Inserisco qui una riflessione che riguarda una propensione che ho riscontrato in molte persone ad aspettarsi sempre cattive notizie. Questo avviene soprattutto nel mondo del lavoro (ma c'e' il rischio che cio' si trasporti anche nella vita privata visto che mediamente il lavoro occupa 8 delle 16 ore in cui stiamo svegli...). A me capita molto spesso quando contatto un mio cliente per dargli una notizia/aggiornamento relativo ad un lavoro gia' in essere, di percepire che lui si sta aspettando una cattiva notizia. La sensazione e' data da frasi tipo:"cosa e' successo adesso?", "non mi dare brutte notizie!", "cosa mi devi dire ancora?", "possibile che ci debbano essere sempre cambiamenti?" (anche quando i cambiamenti sono in positivo). Cioe' queste persone vivono con l'ansia che la cattiva notizia debba inevitabilmente arrivare prima o poi e pertanto ogni occasione e' buona per immaginarsela e materializzarla prima del tempo. Provano quel senso di disagio momentaneo che poi e' seguito dal senso di sollievo perche' "non era cio' che ci aspettavamo, per fortuna". Insomma credo che questo sia un atteggiamento sbagliato, che crea ansia inutilmente. Un eccesso di preoccupazione e di fantasia negativa tendente alla creazione di tragedie immaginarie. Bisognerebbe imparare quindi anche ad aspettarsele le buone notizie, oltre che a diffonderle.
Grazie a te per il tuo blog! mi piace moltissimo