Fino a una certa età i bambini non hanno per forza bisogno di giocattoli commerciali, fatti di plastica e alimentati da batterie che si esauriscono dopo poco (meno pubblicità vedranno, più lungo sarà questo periodo): hanno bisogno più che altro di sporcarsi, di maneggiare, sperimentare. Tutto questo può essere fatto con materiali naturali e/o di recupero e con un po' di fantasia: in queste foto ci sono tantissime idee (e poi non ci sarà bisogno di dare una seconda vita a nulla, si differenzierà): curioctopus.it; e anche qui http://riciclattoli.com/category/riciclo-creativo
Ciao Gabriella2015, e' certamente lodevole il tuo gesto e l'iniziativa che hai supportato. Ha solo un risvolto "negativo" scondo me, se lo si guarda con occhio piu' critico e che va oltre la bonta' del singolo gesto. Voglio dire cioe' che questa iniziativa tiene comunque vivo il concetto del regalo natalizio, da cui bisognerebbe gradualmente distaccarsi. Infatti le famiglie meno abbienti si sentono frustrate per non poter fare ai propri figli un "degno" regalo di Natale, un regalo che pero' e' imposto dalla mentalita' della societa' dei consumi profondamente radicata nella nostra cultura. Questo senso di frustrazione ed infelicita' e' un concetto fondamentale su cui si basa la logica del consumismo. Il regalo natalizio non e' certo imposto dal Vangelo a cui il Natale e' legato come avvenimento (ed alla "scusa" che il concetto di dono natalizio si e' originato dall'opera dei Re Magi io ci credo poco...). Il sistema economico tiene le persone povere in scacco: "se non hai soldi per comprare un regalo natalizio ai tuoi figli ti devi sentire triste e frustrato. Cosi', se un giorno avrai delle disponibilita' economiche maggiori, ti riverserai sui consumi per sentirti felice e raggiungere l'appagamento che ti e' mancato fino ad oggi". Pertanto la mia idea e' che e' giusto donare i giocattoli usati alle famiglie povere per offrirli ai loro piccoli ma svincolando il gesto dal legame con ricorrenze religiose come il Natale. Mi rendo conto che la mia analisi potrebbe essere fuori luogo ed oltremodo esagerata ma su Contiamoci ci sono diverse Buone Pratiche che invitano ad "emanciparsi" dalla necessita' del regalo natalizio a tutti i costi. E questo per cambiare una mentalita' diffusa e troppo legata ai valori del consumismo e meno a quelli veri del Natale (aldila' che uno sia credente o meno). Pertanto regaliamo pure i giocattoli alle famiglie bisognose ma facciamolo quando e' necessario e non solo perche' e' Natale. Perche' cosi', anche tramite la beneficenza, alimentiamo la mentalita' consumistica che ci ha imposto i regali di Natale... Ti prego di perdonarmi ma, con la mia esagerazione, sono riuscito ad indivudare anche in questo tuo bel gesto quella brutta bestia del consumismo, che e' veramente dura a morire perche' si rigenera continuamente, ed in questo caso addirittura si traveste anche da...buon samaritano! Ci sembra cioe' di aver sconfitto il consumismo regalando giocattoli usati ai bisognosi per Natale, ma in realta' lo stiamo alimentando, tenendo in vita il concetto che esso stesso professa. Infatti il bisognoso comunque non avrebbe speso soldi per gli acquisti natalizi. Offrendogli noi i giocattoli usati, teniamo alto il concetto che a Natale e' necessario fare regali. Cosi quando il bisognoso avra' un giorno un po' di disponibilita' economica ragionera' sempre con questo concetto ed utilizzera' parte dei suoi soldi per i "necessari" regali natalizi. E' una spirale senza fine ed il consumismo continua in questo modo a vivere dentro di noi...