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don_chisciotte, 12/08/2015 — "I fanatici non vedono oltre il loro naso, girano con i paraocchi, non accettano confronto con chicchessia. Vedono solo il loro punto di vista, null’altro. Quando li metti davanti all’evidenza dei fatti, negano spudoratamente e, quel che è peggio, convinti di essere nel vero. Non si rendono nemmeno conto di essere delle masse manovrate da un qualche burattinaio nascosto che li aizza fomentando il loro odio, restandosene però ben nascosto. Gregge di pecore nell’aggregarsi. Branco di Iene nell'attaccare".
Questa Buona Pratica non riguarda essenzialmente il fanatismo sportivo che genera violenza (rappresentato dal commento in apertura) perche' credo che ogni persona, ecologista o meno ma con un minimo di buon senso, sia concorde nel condannarlo.
Mi riferisco in questo caso alla dipendenza che si crea in molte persone (giovani e adulti non fa differenza) relativamente ad essere sostenitori di una squadra sportiva (non necessariamente di calcio, anche se e' il caso piu' diffuso) o di un personaggio
dello sport.
Lo sport e' una delle attivita' piu' belle e salutari che ci siano e su questo credo che siamo tutti d'accordo. E' bello praticarlo ed anche esserne spettatori ma spesso sfocia in un fanatismo esasperato, che occupa sempre di piu' le nostre menti e che ci fa stare troppo male inutilmente (per esempio se la squadra del cuore perde o se non saremo in grado di assistere ad una partita in TV a causa di altri impegni). Che ci fa acquistare magliette, tute e completini vari ed altri oggetti per noi ed i nostri figli, ovviamente con gli sponsor ben stampati (cosi', oltre a spendere soldi per la maglietta, facciamo anche pubblicita' gratuita agli sponsor delle squadre). Che ci fa acquistare riviste per appagare la nostra sete di "sapere", assistere a dibattiti dove si fanno mille discorsi, mille commenti e mille previsioni realizzate da fantomatici esperti del settore...tutti ambienti dove la pubblicita' "zig-zaga" che e' un piacere.
Cosi', durante un'intervista in TV ad un calciatore o ad un allenatore chiediamoci se e' veramente lui che ci sta parlando (facendoci ascoltare commenti generalmente scontati e gia' sentiti centinaia di volte) oppure sono i loghi delle aziende presenti sullo sfondo dell'intervista che ci stanno parlando.
Impariamo a valutare il tutto anche sotto un' altra ottica, senza essere troppo esagerati (come faccio sempre io...), ma con spirito critico e costruttivo.
Davvero tutto cio' e' strettamente necessario? Possiamo fare a meno di un dibattito sportivo - dove nulla si costruisce perche' tutto e' gia' successo - e fare dell'altro?
Impariamo anche a cambiare atteggiamento quando la nostra squadra perde vergognosamente lamentandoci perche' i giocatori sono strapagati, etc Se tutto cio' accade (contratti miliardiari) cominciamo a pensare che solamente noi ne siamo i responsabili. Perche' noi rappresentiamo la linfa del sistema, che sosteniamo morbosamente andando allo stadio, pagando la Pay Tv per assistere agli incontri sportivi, comprando le magliette e altri "souvenirs", acquistando le riviste specializzate, assistendo ai dibattitti in TV e facendoci influenzare dalla pubblicita' che sguazza in mezzo a tutto cio'.
Forse possiamo ritrovare momenti piu' sani di appagamento sportivo in manifestazioni ed incontri locali, dove la passione ancora e' vissuta appieno e non e' offuscata dagli interessi economici. Ovviamente rinunciare definitivamente alla televisione contribuirebbe a curare in maniera drastica questa "patologia", se qualcuno ne e' affetto.
Idem per me! Sono anni che mi batto per far capire alla gente che i contratti milionari dei calciatori esistono proprio perchè tante persone spendono quattrini in questa dipendenza patologica! Nel migliore dei casi le risposte sono del tipo: " Sì è vero, ma è così che va il mondo, cosa possiamo fare?!" e non soltanto in Italia, purtroppo. Ho vissuto per qualche tempo in Inghilterra ed anche là è la stessa cosa!
Grazie mille Valeria per condivedere questa idea contro il fanatismo sportivo. Mi raccomando, per cortesia, metti il "contami" sulla Buona Pratica se sei d'accordo sul contenuto della stessa. Grazie e ciao!