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don_chisciotte, 16/07/2015 — La Buona Pratica
vale per i musicisti, gli attori e gli artisti in generale. Potrebbe anche essere estesa a presentatori, gente dello spettacolo e affini ed in questo caso piu' di tre quarti del parco dello showbiz sarebbe annullato perche' bene o male tutti questi personaggi, almeno una volta nella loro carriera, soprattutto nel momento di massima (pseudo)celebrita', si sono svenduti alla pubblicita'.
Idem per quanto riguarda i personaggi sportivi di spicco. Certo e' difficile resistere alla tentazione anche perche' molte volte e' quasi un obbligo essere "testimonial" di un prodotto perche' e' legato al contratto che lo sportivo ha con la sua squadra o che il presentatore ha con l'emittente televisiva (in questo caso e' molto piu' semplice fare a meno del televisore come faccio io ed altri amici di Contiamoci).
Per gli artisti musicisti pero' il discorso e' diverso perche' difficilmente cedono la loro immagine, ma le loro canzoni si'. Anche grandi musicisti del panorama rock internazionale sono caduti nella trappola della pubblicita' ed e' un argomento molto discusso nel settore perche', come molti sanno, la musica rock ha rappresentato, nel momento della sua massima espressione (1965 - 1973 il periodo clou) un'affrancamento dalla societa' tradizionalista dei consumi e dal conformismo.
Cosi, solo per fare un esempio, quando Eugenio Finardi, che negli anni '70 cantava Musica Ribelle, ha prestato la sua voce per lo spot della Fiat cinquecento qualche anno fa, si e' parlato di vero e proprio scandalo. E di questi casi ce ne sono diversi (Bob Dylan ha fatto pubblicita' per un vino e per una marca di...biancheria intima!!!). Io credo che si possa anche perdonare, in alcuni casi, se l'artista rappresenta veramente un'istituzione per la musica e la cultura e lo "sbandamento" e' stato solo temporaneo (vedi appunto Bob Dylan) ma in ogni caso va criticato, additato, temporaneamente abbandonato. Insomma, in qualche modo punito. Per esempio io sono rimasto rattristito quando ad un ragazzo che indossava la maglietta degli Who ho chiesto:"ma tu veramente sai chi sono gli Who?" e lui mi ha risposto:"certo, sono quelli della sigla di CSI" (una famosa serie televisiva moderna). Ma in ogni caso riflettiamo veramente su questo fatto: perche' un determinato prodotto dovrebbe sembrarci piu' bello, piu' di qualita', piu' desiderabile, solo perche' ce lo propone uno di questi "famosi" che vengono ovviamente strapagati per dire "quello che gli dicono di dire" ed in cui probabilmente non credono nemmeno lontamente?. Cosa scatta nella nostra testa quando la pubblicita' utilizza questi personaggi? Se beviamo il caffe' che ci consiglia George Clooney, diventiamo come lui ed abbiamo accesso ad una vita piu' agiata? (Come attore non e' mi e' mai piaciuto particolarmente quando ho visto la pubblicita' mi e' scaduto del tutto). Cerchiamo di disintossicarci da tutto cio' e sopratutto cominciamo ad interpretare negativamente l'approcciarsi di un artista o di un personaggio famoso alla pubblicita'. Cosa c'entra questa Buona Pratica con l'ambiente? Probabilmente poco o niente, come altre Buone Pratiche di Contiamoci che hanno pero' finalita' di affrancamento dalla cultura del consumismo. Serve a riflettere, a dedicare il proprio tempo ad altre cose piu' importanti, a smascherare tutto quanto di costruito e di poco sano esiste nei messaggi che quotidianamente raggiungono il nostro cervello e a vedere il tutto sotto un'ottica diversa perche' la realta' e' un'altra rispetto a quanto vorrebbero farci credere. E quando dico un'altra, non voglio necessariamente dire che sia peggio, ma forse l'esatto contrario, perche' la felicita' e' dietro l'angolo e non in un caffe' "clooneyzzato".
Sting invece, appare ora (e canta) in uno spot televisivo della Fiat 500. Ma servivano davvero questi soldi a Sting?