Mi permetto di aggiungere che la felicità si può scegliere tutti i giorni. Può costare caro, ma OGGI è l'unico giorno che abbiamo. Sarà esagerato, ma mi sa che abbiamo il dovere di essere felici, godendo le piccole cose ("piccole" rispetto a cosa poi?), mirando senza paura alle cose grandi, affrontando con ottimismo e un po' di humour quelle "brutte"... Cambiando, lentamente ma definitivamente, quello che non ci piace. Nessuno mi garantisce che domani non sarò solo un manifesto bordato di nero, quindi oggi scelgo il meglio. Senza lamentarmi e fuggendo i lamentosi come la peste. Scusate l'enfasi, ma ho raggiunto da poco questa consapevolezza, dopo aver ridotto il mio lavoro (e quindi le mie entrate) per rimettermi a studiare e gustarmi tutti i doni della vita: non mi sono mai sentita così ricca, soddisfatta e... sì, felice!
Sì, a distanza di tempo ci tengo ancora a dirti che è una pratica davvero fondamentale questa tua, e proprio quando sembra difficilissimo trovare queste cose belle (ma ci sono). Se da soli non siamo capaci di vederle possiamo (dobbiamo) farci aiutare a cercarle, senza vergognarci . C'è questa storia (un po' estrema) notizie.delmondo.info che fa riflettere (sul potere di un gesto gentile, che è già una cosa bella).
Irene cara, è bello sapere che a distanza di tempo trovi fondamentali le mie parole. Purtroppo ora per me le cose sono un po' cambiate. Sarà che invecchio, ma sto perdendo il mio ottimismo. A volte quel passerotto lo vedrei meglio fare il bagno in una pentola con di fianco la polenta! Scherzo naturalmente, perdonate, ma ormai le mie battute sono l'unico divertimento che mi posso permettere e il mio cinismo mi aiuta ad andare avanti. Ho riletto quello che aveva scritto Donchisciotte nella bp "Non vergognarsi di chiedere aiuto". Ha ragione, ma io non ce la faccio e non per vergogna, ma per orgoglio. Sono stanca.
Ciao Silvana, è bello risentirti. Ti capisco molto bene (e io ottimista non lo sono mai stata, tanto meno ora che non è un bel momento), ma ti confesso che se io non avessi chiesto aiuto (anche a professionisti - singoli o gruppi...dipende da cosa offre il territorio-non solo a persone vicine che mi offrivano un aiuto) sarei implosa. Tutti attraversiamo un momento o (o più) di fragilità, vuoi per situazioni che vengono dall'infanzia o per cose che ci succedono (salute, lavoro ecc.), e talvolta la fragilità si può trasformare in risorsa. A volte cammino fuori per trovare un momento di benessere, ma tendo a camminare guardando il basso, poi alzo lo sguardo verso gli alberi e già 'vedo un po' di bello' e torno che sto meglio. Non sono nemmeno io entusiasta di chi ti dice "coraggio" (come se uno già non ce ne mettesse o non l'avesse già messo tutto!) e ti assesta una pacca sulla spalla (e poi ciao), però se uno ne sente il bisogno deve sempre provare a chiedere un aiuto (anche piccolissimo) da qualche parte. Per me ora è davvero fondamentale, quanto saper vedere la bellezza nelle piccole cose/gesti/situazioni quotidiane, come dici tu in questa buona pratica. (Se hai voglia di due chiacchiere con una super-fragile come me, io sono qui, puoi chiedere la mia mail a Granitas. Un abbraccio!)
Ti ringrazio per la tua offerta di fare due chiacchiere via mail. Ci penserò. Grazie davvero.
Quando vuoi ti spaccio l'indirizzo di Irene. Nel frattempo sono d'accordo con lei il territorio è ricco professionisti, asl, associazioni di mutuo aiuto. Soprattutto per uscire dalla visione che siamo i soli ad attraversare periodi di difficoltà e sconforto. Purtroppo siamo in buona compagnia, ma nessuno viene fuori per raccontarlo. Rivolgersi dove c'è chi ci può aiutare è l'unica cosa di cui andare orgogliosi :D e uso apposta l'aggettivo, per contrastare il sostantivo (orgoglio).