Buonasera a tutti , ho letto con molto interesse la discussione e, se posso, vorrei portare il mio contributo e confrontarmi con voi. Io insegno da tanti anni...e sinceramente non sono affatto d'accordo, con tutto il rispetto, a lasciare che altri diano un prezzo al mio lavoro. Già questo accade regolarmente nella scuola e gli stipendi che gli insegnanti percepiscono sono davvero ridicoli...lavorare "ad offerta libera" non è davvero pensabile per me. Io credo invece che faccia parte della professionalità di un docente conoscere il suo "valore di mercato" e pretendere il giusto pagamento. Con questo, ovviamente, dal canto suo si deve impegnare a fornire qualità nel suo operato...anche perchè ormai l'offerta è tanta e varia che se non lavori bene...i tuoi allievi si rivolgono altrove e giustamente! Diverso è se l'allievo non può pagare. Io ho dato lezioni senza percepire compenso, perchè il ragazzo in questione doveva preparare un provino teatrale per entrare in una prestigiosa scuola...e non aveva il becco di un quattrino. Ovviamente non mi è neppure saltato in mente di non prepararlo perchè non poteva pagarmi..gli ho detto però che mi aspettavo di avere un posto in teatro al suo primo spettacolo. Questo per me equivale ad uno scambio energetico...e quindi è ben più che corretto, dal mio punto di vista. Forse una buona pratica potrebbe essere quella del baratto: io dò un prezzo al mio lavoro e tu mi paghi come meglio ti riesce, con denaro, fornendomi dei servizi che a me occorrono (mi cambi le ruote dell'auto, mi appendi un chiodo o che so io...), dedicandomi il tuo tempo e le cose che sai fare. Questo scambio io lo trovo bellissimo, perchè dà a tutti la possibilità di usufruire di un servizio e di ripagare in qualche modo, in modo dignitoso per tutti e giusto per tutti... Questa è la mia opinione...che ne pensate?
Ciao Maju e benvenuta/o! Sono d'accordo sul fatto che chi insegna dovrebbe conoscere il suo valore di mercato e riguardo al "baratto di conoscenze" penso sia una cosa veramente molto bella ed è un po' il principio che sta alla base delle Banche del tempo: se l'allievo non può pagare è un'ottima soluzione. E può essere presa in considerazione anche in altri casi fortunati (ma se volessimo usarla come regola, anche questa penso non sia di facile realizzazione nel senso che le due parti devono essere disposte entrambe a questo scambio e non sempre è possibile incontrarsi tra conoscenze da offrire e conoscenze e/o tempo con cui ricambiare).
Ovviamente (vi prego, perdonate in questo caso il mio pragmatismo brutale!), se do lezioni (bene)per riuscire a pagare l'affitto, ogni buona intenzione deve purtroppo e per forza cedere al normale pagamento... ma quando si parla di Buone Pratiche è chiaro che si guarda alle migliori realizzazioni che "si spera" si possano avverare, quindi ben venga ogni buona idea che sia l'accordo sul prezzo o lo scambio di competenze. Ciao, buona giornata! :)
Ciao Maju e grazie per la tua partecipazione. Concordo con la risposta di Irene70 e approfitto per ribadire che la Buona Pratica inserita (come tante altre Buone Pratiche) puo' essere applicabile solo a casi specifici, quindi teniamola comunque presente. Una Buona Pratica puo' non esserlo sempre e questo e' uno di questi casi. Ma se chi da' lezioni lo fa solo per passione, avendo gia' un'altra occupazione, e l'allievo non ha nulla da dare in cambio al maestro (il tipo di scambio bellissimo che hai indicato tu) allora l'offerta libera puo' essere un modo per dedicarsi alla propria passione (cioe' un'arte e l'insegnamento della stessa) traendone un po' di beneficio. In questo modo l'allievo sara' libero di riconoscere a suo piacimento la gratitudine nei confronti dell'insegnante (anche con un'offerta in denaro, se altro da scambiare non ha). Ciao e grazie!