Ho appreso solo adesso, con quasi 24 ore di ritardo, che l'Italia del calcio non si è qualificata per i Mondiali di Russia 2018. Pertanto sarà più facile mettere in atto questa Buona Pratica il prossimo anno, durante lo svolgimento dei campionati. Ho cercato qua e là qualche notizia in rete, sui siti "classici" di informazione, ho guardato il TG e ho notato che si parla, oltre alla delusione per l'eliminazione, di grandi danni economici per il nostro paese, si parla di politica, di industria del calcio, addirittura di lutto collettivo per l'eliminazione (esagerati!) etc etc, ma come? La sconfitta e l'eliminazione fanno parte della competizione sportiva, o no? Bisogna saper perdere, giusto? Cosa c'entrano i danni economici e le motivazioni politiche? Mah non capisco...pensavo che il calcio internazionale fosse uno sport sincero, vero, senza troppi interessi economici alle spalle. Mi sarò sbagliato... Avrete certo capito che l'ultima parte del mio commento è ironica. Infatti la verità è che...sono strafelice di questa sconfitta dell'Italia perché, anche se pochi lo capiranno, in realtà è una grande vittoria!
Faccio un'aggiunta al mio post precedente sull'eliminazione dell'Italia del calcio dai campionati mondiali di Russia 2018 per stimolare in voi qualche riflessione, che non sia superficiale come le notizie allarmanti che stanno trasmettendo i mass media. Per diversi giorni ora su TV e sui giornali non si parlerà d'altro che della "tragedia dei mondiali", l'apocalisse, etc, con argomentazioni del tipo:
adesso bisognerà vedere quali saranno le conseguenze sul PIL italiano (eh certo, adesso crolla tutto, d'altronde quando nel 2006 abbiamo vinto i mondiali l'italia era invece il paese migliore del mondo, no?)
danno stimato per 16 MILIARDI DI EURO (eh certo, l'equivalente di una legge di bilancio, adesso cominceranno quindi a chiudere ospedali, scuole, negozi, ristoranti e hotel perchè non ci siamo qualificati ai mondiali, giusto?).
lo specchio della situazione disastrosa dell'italia (perchè siamo stati eliminati. Se invece, per un caso fortuito vincevamo, era lo specchio del paese dei balocchi)
tutti a piangere perchè non andremo ai mondiali di calcio ma: nel 2010 siamo usciti ai primi gironi eliminatori e nel 2014 lo stesso, e non c'e' stato un crollo del PIL in quel caso?
Se pensiamo di risolvere i problemi di un paese come l'italia con una qualificazione ai mondiali di calcio stiamo ragioniando solo con la testa di coloro che di questa "industria" sono i burattinai. Buone riflessioni a tutti!
Scusate, ve lo giuro, e' l'ultimo post che scrivo su questo argomento dell'eliminazione dell'Italia dal mondiale di calcio 2018, a meno che qualcuno non commenti qualcosa meritevole di una risposta (ma tanto mi sembra di capire che non interessa a nessuno di Contiamoci questo argomento, e da un lato mi fa anche molto piacere).
Questo che copio di seguito e' tratto da un articolo della Gazzetta dello Sport di oggi dal titolo "La tristezza dei bimbi. Papa', abbiamo perso il Mondiale".
....quanti padri, venerdì sera sul tardi, si sono sentiti rivolgere questa frase dai figli tra i 6 e i 14 anni, bambini piccoli, ma già abbastanza grandi per capire, e ragazzi grandicelli, ma ancora abbastanza piccoli per comprare le figurine. Milioni di papà, tra gli anelli di San Siro e i divani davanti al televisore. Adulti colpiti al cuore e incapaci di replicare perché loro per primi una situazione del genere non l'hanno mai vissuta e non sanno come affrontarla. La prima risposta ai più piccoli e' stato un gesto, il bimbo preso per mano. Gli adulti che si sforzano di essere politicamente corretti hanno evocato la legge dello sport: si vince, si perde, la vita va avanti....
Il mio commento a questo testo:"commovente davvero. Si capisce chiaramente la grande tragedia che ci è capitata e dovremmo stare più uniti in questo momento per superare questa difficoltà. Si capisce anche che tipo di giornalismo sguazza sulle principali testate italiane (sportivo e non) dedito non certo all'informazione bensì alla stesura di copioni esclusivamente da teatro. Io sto cercando un quotidiano che titoli "Finalmente è giunta l'ora di dimenticarsi del calcio".
Penso che il calcio di per sé non sia da dimenticare, ma da riportare indietro (però ormai sarà difficilissimo) a quando era solo uno sport sano e non appunto un'impresa economica (mio padre ha vissuto tutta ma proprio tutta la vita nel calcio ed è riuscito a vivere quel momento in cui era uno sport vero, per questo ne parlo, poi anche lui ha sofferto per l'involuzione di questo sport, da calcio a solo calciomercato in tutti i sensi, ma ha sperato fino in fondo nelle nuovissime generazioni, se educate bene); in ogni caso (al di là delle tragedie che ne faranno, e di quello che ha determinato la sconfitta in questo caso) la legge del 'si vince e si perde' è un buon insegnamento per i bambini.
Capisco bene quello che dici di tuo padre e posso immaginare quanto ne abbia sofferto. Si, la legge del "si vince, si perde" va bene per i bambini. Ma quella frase "Adulti colpiti al cuore e incapaci di replicare perché loro per primi una situazione del genere non l'hanno mai vissuta e non sanno come affrontarla" e' una boiata pazzesca e ti viene da arrotolare il giornale ed aspettare l'autore dell'articolo fuori dalla redazione per darglielo sulla testa, per non dire peggio (no, dai sto scherzando che poi Granitas mi riprende che non bisogna ineggiare alla violenza, sorry sorry non lo faccio - quasi - più!). Fossero questi i problemi veri da affrontare saremmo a cavallo. I giornalisti esagerano troppo spesso e questo vizio e' sempre più diffuso. La verità è che fra qualche giorno ci saremo dimenticati tutti di questo "fattaccio", e semplicemente NON E' "una grave situazione che non si sa come affrontare con i figli". Ciao.