Se non si può fare a meno del bianchetto conviene almeno usare la penna correttrice piuttosto della bottiglietta col pennello che si secca (o si rovina) immancabilmente a metà, più o meno.
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irene70 - disiscritto, 08/05/2014 — In ufficio o per studiare, quando dobbiamo sottolineare, utilizziamo le matite colorate piuttosto degli evidenziatori chimici che inquinano molto, durano poco e sulla carta sbiadiscono in fretta, meglio ancora se usiamo le matite di legno non laccate (vd. anche la bp "Matita"); occhio poi ai bianchetti e simili, veri contenitori di veleni: spesso le maestre li vietano in classe perché a qualche bambino, l'odore di questi "cancellini" provoca mal di testa o nausea.
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Se non si può fare a meno del bianchetto conviene almeno usare la penna correttrice piuttosto della bottiglietta col pennello che si secca (o si rovina) immancabilmente a metà, più o meno.
I pezzi ormai corti di matita che ci rimangono o quelle graziose matitine che immancabilmente ci portiamo a casa da ogni visita a Ikea possono essere utilizzate come matita da agendina (nel caso che l'agendina in questione non na sia già provvista: io le scelgo apposta senza); bastano 5 cm di fettuccina elastica da indumenti (si può recuperare anche tagliando un pezzo di bretellina di un vecchio reggiseno da buttare o dall'elastico interno di un vecchoi slip): si prende la misura attorno alla matita e si cuce a mano per creare l'occhiello in cui infilare la matita e il resto della fettuccia andrà incollato nella parte interna della copertina posteriore coprendolo con un pezzo di cartoncino (magari in tinta con l'interno della copertina), avendo cura che tutto si incolli bene prima di utilizzarlo.
Per restare in tema di colori, nel libro di S. Rossini "Vivere in 5 con 5 euro al giorno", 2012, ed. Le Età dell'Acquario, ho trovato questo consiglio: "Quando avrete parecchi mozziconi di pastelli a cera, metteteli in uno stampino e riponetelo in forno a 80° per 10 minuti. Lasciate raffreddare e togliete dallo stampino: risulterà un pastello a cera dai mille colori!" (io ancora non ho provato).
Quando ero piccola scioglievo i pastelli a cera a bagnomaria insieme a pezzi di candele vecchi per fare altre candele, mettevo il contenuto nei bicchierini dello yogurt con lo stoppino e poi in frigo.
I pennarelli consumati vanno gettati nel secco indifferenziato e non nella plastica.
Ma almeno il tappo può essere gettato nella plastica?
Ciao mile94, secondo me il tappo dell'evidenziatore puo' essere gettato nella plastica (dipende sempre da che tipo di plastica e', cioe' se e' riciclabile o meno). Forse ancora meglio, se fai una raccolta di tappi di plastica a parte, io lo metterei assieme ai tappi delle bottiglie di plastica. Vedi la buona pratica "Raccolta tappi di plastica" contiamoci.com
volevo dire anche "tappo del pennarello" (oltrechè dell'evidenziatore) grazie ciao
Ciao a entrambi, non lo so, non sono sicura al 100% che questi tappi vadano nella plastica (io in realtà ho fatto sempre così, cioè tappi nella plastica e il resto nel secco), ma il sito dell'azienda che si occupa della differenziata nel mio comune indica pennarelli nel secco senza fare distinzioni. Ci vorrebbe un esperto di plastiche...
Ho letto qui greenme.it - di una nuova eco matita che utilizza argilla e grafite al posto del piombo e che quando è troppo corta per essere utilizzata può essere piantata nella terra in quanto in una delle due estremità c'è una capsula (biodegradabile) che contiene dei semi di erbe aromatiche.
Wow che bella idea! Io invece ho appena letto di una matita che si chiama "perpetua" fatta interamente da grafite recuperata da scarti industriali, che non si consuma e non si rompe! Progetto interamente italiano :-)