Attenzione ai saldi perche' e' questo il momento di massima espressione di questa patologia. Articolo pubblicato il 02/01/2015 su adnkronos.com
Domani scatta la caccia ai saldi. "Cinque milioni di italiani avvertiranno quell'irrefrenabile desiderio di acquistare qualsiasi oggetto o indumento a prezzo ribassato posto in bella mostra nelle vetrine. Il momento di massima espressione di una patologia, lo shopping compulsivo ossessivo che colpisce l'8% dei connazionali". Lo afferma la psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano. "Per poter guarire - continua - è importante riconoscere di avere un problema, dettato da una ricerca costante di gratificazione emotiva con cui colmare dei vuoti".
Secondo Cucchi, all'origine del problema "c'è un costante bisogno di gratificazione emotiva, riversata nell’acquisto spasmodico. Le persone che soffrono di tale disagio un pò come gli alcolisti, un po' come i giocatori d'azzardo, non possono fare a meno di comprare. Seppur reputino il comportamento del tutto disfunzionale, alla fine non riescono a sottrarsi".
"Il meccanismo - sottolinea lo psichiatra - che lega tutti noi allo shopping compulsivo, ovvero quello patologico, è la gratificazione emotiva di cui abbiamo bisogno costantemente. La cosa in sé è fisiologica fino a che manteniamo la facoltà di scegliere. Quando le nostre giornate vengono scandite dall'acquisto come unica forma di gratificazione a quel punto è evidente il problema".
Ecco infine i 4 consigli dello psichiatra per non farsi sconfiggere dallo shopping compulsivo e vivere con serenità i saldi:
1) Goditi i piccoli momenti; imparare a gratificarsi sempre nelle giornate, concedendosi piccole coccole in varie forme, ci aiuterà a ritrovare un equilibrio con una parte di noi che esiste e va rispettata e, soprattutto, ascoltata; 2) Facciamoci una domanda e diamoci una risposta; porsi sempre la domanda 'Le cose che faccio e che mi pesano potrei farle diversamente?' oppure 'E' proprio quello che voglio o è qualcosa che sto subendo?'. Abbiamo sempre un'alternativa e spesso ci costringiamo a fare cose che alla fine non ci rendono felici.
E ancora: 3) Il primo passo è piacersi; dobbiamo imparare a piacerci, non siamo perfetti e spesso le nostre aspettative devono essere viste come opportunità e non come esami da centrare, come stimoli alla crescita, non sentiamoci sbagliati perché non otteniamo ciò che gli status sociali ci impongono. Apprezziamoci anche con i nostri difetti.
4) Affronta le tue paure; non evitiamo le nostre paure ma guardiamole dritte negli occhi: questo ci farà sentire molto più forti. Non cadiamo nella tentazione di mentire a noi stessi nascondendoci le nostre fragilità, sarebbe solo l'ennesimo autogol.
Questa dipendenza è veramente figlia della nostra società (come anche quella del gioco più o meno d'azzardo); purtroppo ho paura che debolezze, ansie e problemi di autostima non sparirebbero anche se ci fossero meno tentazioni con cui placarli, certo è che quello che viene presentato in modo pressante come lo stile di vita più desiderabile (quindi avere tutto, il meglio, e anche subito) confonde e fa sempre più danni, questo è innegabile (nel periodo di "preparazione natalizia" poi, tutto si amplifica). ... io invece (ma parlando con altri so di non essere l'unica, almeno!) ho paura di avvicinarmi a una forma di "Non-shopping" compulsivo (per me), cioè tutto l' "apparato-negozi" mi è diventato faticosissimo, e non so se anche questo vada tanto bene: come sempre l'equilibrio sarebbe la cosa migliore ma anche la più difficile.
Cara Irene, quello che ti succede relativamente al "Non- Shopping" compulsivo non penso che debba preoccuparti. Anch'io, che ho la stessa avversione per lo shopping, mi sento tranquillo. Penso che sia una naturale conseguenza di chi ha preso coscienza. Perche' ci siamo accorti di aver attraversato una fase dove lo shopping era, se non compulsivo, "socialmente utile per te e per gli altri". E anche chi, come me, ne ha voluto stare sempre fuori, in certi momenti e' stato costretto ad uniformarsi. Da un po' di tempo ho deciso che e' il momento di tornare ad essere me stesso, costi quel che costi. Perche' il "comprare tanto per comprare" non fa per me, ne tantomeno per gli altri che desidero stiano vicini a me. Certamente questo sentimento di rifiuto che proviamo adesso e', come dici tu, molto forte ma credo che col tempo si plachera' e non sara' piu' nemmeno avvertibile. Perche' l'odio c'e' fintanto che riconosci il nemico. Ma quando hai imparato ad evitarlo, annientandolo con l'esclusione dal tuo stile di vita, lui non esistera' piu', nemmeno nella tua mente.
Sì, forse hai ragione, Don: è questione di tempo. Grazie e intanto buona "non-shopping- vita"!