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luna, 05/05/2014 — Anni fa ho deciso che non avrei più portato l’orologio da polso, e devo dire che oggi la scelta mi sembra sempre più sensata, è semplicemente un'abitudine come un'altra. Oggi poi abbiamo tutti il cellulare, all'occorrenza ci basta guardarlo soltanto. Per non parlare dei pc, dei display dei telefoni, lettori dvd, videoregistratori, termostati, radiosveglie, orologi a cucù, insomma buona parte degli oggetti che ci circondano ci danno la possibilità di conoscere a che punto della giornata siamo.
Vantaggi per me: meno rifiuti, le pile, i materiali di cui sono fatti gli orologi (molta plastica, per quelli meno costosi) perché indubbiamente in tutti questi anni chissà ne avrei persi, si sarebbero rotti; meno acquisti (perché spesso non ci accontentiamo di avere solo un orologio…); mi sembra di essere meno fagocitata dai ritmi incessanti in cui sono spesso costretta a vivere, non lotto contro le lancette (mi aiuta anche nella bp R come rallentare.
Ho sviluppato un rapporto particolare con il tempo, per cui se mi serve sono in grado di valutare che ora sia con ottima precisione, senza guardare alcun orologio, solo perché mi sono abituata a stare senza e ad ascoltare i miei ritmi e non solo i miei. Abolita definitivamente anche la sveglia, ho la fortuna di svegliarmi all'ora che mi serve, non necessariamente sempre la stessa.
Confesso che fino a qualche mese fa avevo un orologio, uno di quelli meccanici a carica manuale (per questo lo apprezzavo), un caro ricordo di famiglia molto vecchio e lo usavo solo quando uscivo a correre, visto che non mi porto il cellulare. Ma mi è stato rubato, adesso ne faccio a meno anche in quella situazione e non è cambiato proprio nulla, i tempi giusti sono semplicemente dentro di noi, basta accorgersene.
Interessante questo punto di vista di Cortazar che ci hai segnalato...ed estendibile, con la stessa filosofia e modificandone i contenuti, a chissa' quanti altri oggetti. Un saggio di: "come imparare a vedere le cose (e gli oggetti) sotto un'altra ottica". Piu' di tutto mi ha colpito l'originarsi della paura/ansia di perdere/danneggiare l'orologio che e' tipica dell'uomo moderno relativamente agli oggetti di un certo valore economico che utilizza. A me capita spesso quando qualcuno sbatte lo sportello della sua auto contro la mia, mentre io sono all'interno dell'abitacolo. Le persone si sentono dispiaciute di cio' che hanno fatto, temono di avermi fatto un torto e per questo si sentono in obbligo di scusarsi e magari di dire che non hanno fatto nulla, che non sono rimasti segni sulla carrozzeria e che posso uscire a controllare, etc etc In questi casi io semplicemente rispondo:"stia tranquillo, in fondo si tratta di un pezzo di lamiera, non ha mica sbattuto la porta in faccia a me"...e nemmeno scendo dall'auto a controllare. Questi restano generalmente un po' sbigottiti perche' probabilmente il valore che attribuiscono all'oggetto (l'auto in questo caso) fa si che se fossero stati al mio posto sarebbero scesi subito dall'auto per verificare eventuali piccoli danni. E' difficile staccarsi mentalmente da questi concetti, io ci sto provando piano piano.