Riguardo alla sbagliata idea di adattarsi a essere uomini sandwich (oltre le borse della spesa, chiaramente) rincorrendo "le marche", consiglio questo libro veramente illuminante sulla tendenza a farci schiavi delle mode e delle firme: "Goodbye Logo- Come mi sono liberato dall'ossessione dei marchi " di Neil Boorman, 2008, (è una storia vera). L'autore, giornalista, a un certo punto della sua vita ha avuto la sensazione di aver completamente perso il senso della sua vera identità e ha deciso di dar fuoco a tutti i suoi oggetti griffati, per riscattare una vita condotta fino ad allora in totale dipendenza dai marchi. Da qui la decisione del falò e di aprire un blog, per studiare il potere delle marche sui sentimenti e sull'autostima dei consumatori. Il suo proposito è dimostrare ai "marchiodipendenti" come lui che si può vivere felici senza investire tutto nel comprare e nel possedere oggetti firmati. Al di là del falò più o meno condivisibile è una lettura che conferma le paure riguardo a questo tipo di schiavitù. Il blog (in inglese) si può leggere digitando Bonfire of the brands (o Brand-aid.info)
Ciao, in effetti il falo' non lo condivido perche' visto che oramai quelle cose le aveva comperate poteva almeno regalarle ai bisognosi. Ma evidentemente gli serviva uno scoop per lanciare il libro ed il falo' faceva allo scopo...Io proprio un ora fa ho terminato di leggere per la seconda volta (e se ce ne sara' bisogno lo leggero' una terza e una quarta, etc) NO LOGO di Naomi Klein. Se non ti convinci leggendo questo e' meglio rinunciare e dedicarsi ad una vita da centri commerciali senza piu' ritorno...