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luna, 12/03/2014 — Questa a qualcuno potrebbe anche non sembrare proprio una buona pratica, ma per me lo è certamente... Erano anni che avevo intenzione di costruirmi una mangiatoia per uccelli, ma per problemi legati a dove vivevo prima, non era stato possibile fino allo scorso anno. Finalmente ci sono riuscita! I mesi invernali sono duri per tutti gli animali selvatici, questo è risaputo.
In particolare, gli uccelli che popolano le ns. campagne, montagne e anche città (che non fanno parte del popolo migratore e che non sono annoverabili tra quelli molto ben adattati all’antropizzazione come passeri, piccioni, gazze o cornacchie) d’inverno non trovano quasi nulla di cui cibarsi, essendo la loro dieta composta da insetti e bacche all’occorrenza. Quindi chi ha la possibilità può occuparsi di nutrirli, anche perché i piccoli amici lo apprezzano tantissimo.
Che cosa dargli? In commercio esistono ormai svariate possibilità di scelta, anche già confezionate, come delle palline di grasso e semi contenute all’interno di retine, o retine piene di semi vari (girasole, zucca…) o di noccioline americane, o specie di “stecche” su cui sono inseriti miscugli di granaglie. Io raramente compro questi articoli già pronti, un po’ perché sono comunque cari, un po’ perché preferisco preparargli io il cibo, acquistando nei negozi di granaglie dei semi sfusi che poi mischio, si riescono anche a trovare quelli biologici con un po’ di fortuna.
Quindi preparo un “pastone” che poi metto nella mangiatoia, utilizzando anche un po’ di strutto che faccio sciogliere al calore, perché è un prodotto che non irrancidisce, che li nutre e li riscalda visti i rigori dell’inverno. Poi preparo anche delle retine (che acquisto sempre nei negozi specializzati e che riciclo ogni volta) riempite di semi di girasole e di zucca, di cui sono ghiottissimi e che sbucciano con molta cura! Anzi, meglio non mettere mangiatoia e retine vicine, altrimenti si rischia che mangino solo le cose nelle retine e lascino lì le granaglie, i furbetti golosi! Divertente è anche infilare le noccioline americane da sbucciare con ago e filo, creando delle collane da appendere, che i pennuti sgraneranno con molta abilità!
Per quanto riguarda le mangiatoie, ne esistono in commercio, io personalmente però preferisco quelle fatte utilizzando materiale di recupero, purché vengano fatte in un certo modo:
- con copertura per evitare che il cibo prenda troppa pioggia,
- che il contenitore abbia dei buchi piccoli per l’eventuale drenaggio dell’acqua se piovesse veramente tanto
- e che dove gli uccelli si posano abbia comunque un certo spessore per le zampette.
Posterò appena possibile una foto della mangiatoia di materiale riciclato, in modo da spiegarmi meglio. Individuate poi dove sistemare mangiatoia e/o retine, che devono essere comunque ben fissate. Io le ho sistemate appese a rami dei noccioli, a prova di gatto ovviamente, tanto che a volte faccio anche fatica a raggiungerle! Ci deve anche essere un po’ di spazio tra le retine e il ramo, utilizzate un cordino (io uso la rafia) abbastanza lungo e anche a prova di topolino, perché se ce n’è uno nei dintorni, state pur certi che si sbaferà tutto in pochissimo tempo! A lui lascio qualcosa da un’altra parte…
Se vivete in città, ci sono comunque possibilità di sistemare il cibo se avete alberi vicini (mi raccomando, a prova di gatto!), o addirittura sulle ringhiere dei balconi, in punti un po’ appartati come l’estremità del balcone, anche se qualcuno ai piani di sotto potrebbe lamentarsi (si sa, gli uccelli hanno il tubo diretto…). Il rischio è che arrivino molti passerotti, che se la possono cavare meglio degli altri nella ricerca del cibo, essendosi perfettamente adattati anche a cibarsi di ns avanzi, o piccioni, ma questi avrebbero bisogno di appoggi per poter mangiare, e stesso discorso vale per le gazze. Da me ci sono moltissime gazze, ma non trovano comodo mangiare dalla mangiatoia e dalle retine messe in un certo modo, anche perché le distraggo con altri avanzi che reputano più interessanti, perché ormai adattissime ad una dieta che comprende anche ns rifiuti.
Ovviamente una volta che ci saranno insetti in abbondanza, non ci sarà più bisogno di mettere cibo nelle mangiatoie e nelle retine, gli uccelli torneranno alla loro dieta di sempre. Però, una volta che si è cominciato a dargli da mangiare nei mesi più freddi, è molto importante continuare a farlo per tutta la durata dell’inverno e anche gli inverni dopo. Direi che data la primavera precoce di questo anno, preparerò il cibo ancora per tutto il mese di marzo, poi penso che ci saranno sufficienti insetti per tutti… E fino a metà/fine novembre (a seconda della temperatura che ci sarà) non sarà necessario tirare fuori la mangiatoia.
Un’ultima cosa: non scoraggiatevi se all’inizio ci metteranno un po’ a scoprire il cibo, è normale… Dovranno prima abituarsi a quegli strani aggeggi, fare esperienza di assaggio… ma arriveranno! Nel mio caso, il più “coraggioso” è sempre stato il pettirosso, gli altri sono arrivati dopo. Cince, cinciallegre, cinciarelle, pettirossi, codirossi, codibugnoli, ogni tanto anche i picchi, ormai alla trattoria vengono tutti, ed è uno spettacolo! Anche perché, dopo le iniziali titubanze, sono diventati sfacciatissimi e anche se sono nelle vicinanze e li guardo, non si fanno più nessuno scrupolo.
Io li aiuto a nutrirsi, ma loro aiutano me perché guardarli è veramente una gioia. E il pianeta ringrazia!
Ciao Silvia mi sembra una bellissima idea. Magari potresti usare oggetti di recupero invece che comprare qualcosa di nuovo. Che ne pensi? La compagna di mio padre a messo dentro un vaso delle ciotole di plastica di recupero in cui c'erano mozzarelle o formaggi, con acqua e molliche di pane nell'acqua, c'è sempre un via vai pazzesco di uccellini. Ho anche il video ma qui non posso caricarlo.