In questa Buona Pratica si parla di preoccupazioni e nei commenti anche di compassione. Ho trovato questo pensiero che si intitola: "La preoccupazione e' un vizio che ostacola la compassione". Quello della preoccupazione e' un problema sempre piu' serio. Forse dipende dalla natura dalla natura della nostra civilta' troppo avanzata; forse e' una misura della nostra degenerazione spirituale. Qualunque ne sia la causa e' pero' chiaro che preoccuparsi non serve. La preoccupazione e' il cancro delle emozioni. Un interesse divenuto coercitivo. E ci consuma il corpo e la mente. Non serve nemmeno dire "non pensarci": l'unico risultato e' che ci preoccupiamo ancora di piu'. Piuttosto e' meglio proseguire per la nostra strada, cambiando cio' che possiamo. Il resto deve risolversi in compassione. In questo mondo di ingiustizie, di neonati affetti da immunodeficienza, di squilibrio economico, violenza personale e conflitti internazionali, e' impossibile pensare ai problemi di tutti. Avere cura di noi stessi e fare qualcosa di buono per coloro che incontriamo e' gia' abbastanza. Questa e' la compassione, e dobbiamo praticarla a dispetto delle circostanze piu' sconvolgenti. Ogni volta che ci imbattiamo in un problema, cerchiamo di offrire il nostro aiuto. Proseguiamo per la nostra strada senza farne parola con nessuno. Se vi e' stata azione, non vi sara' preoccupazione. (Deng Ming-Dao)
Sono d'accordo sul fatto che la preoccupazione sia inutile e soprattutto dannosa (anche se leggevo in questo libro "Basta- Con i consumi superflui, con chi li incentiva, con chi non sa farne a meno", di J. Nash, che, secondo gli studiosi genetisti, noi siamo fatti per preoccuparci se qualcosa non va perché i nostri antenati neolitici dovevano stare sempre all'erta sui pericoli dati dal cibo marcio e delle malattie infettive; si parla insomma di un leggero vantaggio evoluzionista che i cavernicoli depressi e ipocondriaci avevano sui loro simili spensierati i quali, proprio perchè non si preoccupavano mai, morivano più giovani) ma eliminare le preoccupazioni "vere", non quelle stupide ovviamente, penso sia una delle cose più difficili in assoluto: praticamente il vero segreto per la serenità!