perdonate.. non sono solito fare polemiche né criticare le libere scelte altrui (specie se rivolte alla sostenibilità invece che al bieco sfruttamento); eppure stasera mi va di sollevare una questione a mio avviso importante: Qualcuno mi può spiegare dove sta il senso nel prendere un alimento ricchissimo di proprietà nutritive come il chicco del grano, raffinarlo macinarlo e lavarne la farina a più non posso finché ha perso tutte le sue componenti tranne che la parte proteica (il glutine, un composto proteico la cui metabolizzazione può creare problemi anche ai non celiaci), e poi mangiare solo quella ..?! L'unico senso che posso concepire è quello di una praticità d'uso, occasionale, nell'avere a disposizione un concentrato di calorie da buttare in padella e avere pronto sul piatto in pochi minuti... e tuttavia questa praticità, a mio modesto modo d'intedere, con questa (lunga e laboriosa) pratica 'fai da te' si perde tutta... ovvero: il tempo passato a fare il seitan si potrebbe invece passare a fare ottimi piatti completi di nutrienti vegetali !! Naturalmente apprezzo lo spirito e la concretezza dell'autoproduzione :) , ma in questo caso mi pare un abbaglio, uno spreco di risorse (moltissima acqua e nutrienti) e di tempo, che potrebbe essere impiegato a cucinare alimenti enormemente più ricchi di nutrienti e più completi degli aminoacidi essenziali che compongono le proteine, come cereali integrali, pseudo-cereali (Quinoa in primis), legumi, frutta e verdura, semi oleaginosi, lievito alimentare... non vi sembra? Buon appetito! (vedi gli studi del Dott. Fasano sulla "Gluten Sensitivity")
Ottimo spunto di riflessione, grazie Oliver.
Ottimo spunto davvero Oliver, grazie! Io preparo il seitan molto di rado, tipo una volta l'anno, perché mi piace ma effettivamente si fa prima a fare polpette di legumi e sono anche più nutrienti...