Oggi ho ascoltato per la prima volta un disco del 1974 di Ombretta Colli dal titolo "Una donna, due donne, un certo numero di donne". Praticamente e' un album di Giorgo Gaber (suo marito) cantato da lei, dato che la maggior parte delle canzoni sono scritte da lui.
L'album è tutto molto bello, per il messaggio sulle donne che trasmette.
Questo di seguito il testo di una canzone intitolata "Il mio corpo". La canzone è preceduta da "Stornelli sul Lavoro" che parla dei colluqui di lavoro e termina con la frase "dice, venga sul divano che c'e' piu' contatto umano", e prosegue quindi la canzone "il mio corpo"
E lui mi parlava
E mi raccontava un sacco di cose molto sensate
Sentivo il suo sguardo che si soffermava sulle mie gambe accavallate
Discorsi importanti, con frasi appropriate in forma corretta
Sentivo i suoi occhi, che si posavano frequentemente sulla mia camicietta.
E le sue parole andavan da sole come in un gioco, distrattamente
Ma con la sua mente a poco a poco frugava il mio corpo
Il mio corpo
Sdraiata nuda sul letto osservo il mio corpo
Lo conosco in ogni sua piega, il mio corpo nudo
E un poco mi sorprende e non mi sembra vero
Senza nulla che lo copra, così privo di mistero.
Mi alzo e dentro lo specchio osservo il mio corpo
E lo vedo sopra ai muri, il mio corpo nudo
Stupendi corpi di donna sopra ai giornali e manifesti
Stupendi corpi di donna vicino a lavatrici e a bottiglie di birra
E sono oggetti anche i corpi, degli oggetti da comprare
Delle donne da comprare, una vita da comprare.
Sdraiata nuda sul letto osservo il mio corpo
Non è più un corpo da ragazza il mio corpo nudo
Un attimo di freddo, non sono più sicura
E mi copro col lenzuolo con un senso di paura.
E lui mi parlava
E mi raccontava un sacco di cose molto sensate
Sentivo il suo sguardo che si soffermava sulle mie gambe accavallate
E le sue parole andavan da sole come in un gioco, distrattamente
Ma con la sua mente a poco a poco frugava il mio corpo
Il mio corpo
Buttate la TV e la vita vi cambiera' in meglio. Per esempio non ti saresti arrabbiata/indignata per cio' che hai visto. Non ci sono scuse, buttarla e basta, senza vie di mezzo (tipo: "ma io guardo solo i documentari..."). Le violenze esisteranno sempre ma la TV le esaspera, le ripete ossessionatamente (succede un omicidio e sembra che sia accaduto cento volte...).
Eh, sì, rimuovere 'la scatola' è di sicuro utile, ma questa notizia (che più che altro fa piangere) l'ho letta sul giornale (né ho guardato quel film di cui solo la locandina mi mette in preallarme, e la trama mi basta e avanza)... a non saper niente dell'orrore che succede staremo tutti più tranquilli certamente, ma io dico che proprio certi contenuti di violenza brutale ma anche 'studiata' nel senso di organizzata (spesso sulle donne) non andrebbero messi su pellicola e quindi poi non dovrebbero andare nei cinema e poi in tv, perché se anche io non ho la tv, ma mezzo mondo sì, quel mezzo mondo comunque lo vede il contenuto violento (e poi, come dici tu, tutto si amplifica e la finzione si confonde con la violenza vera, per cui c'è anche assuefazione). Ma mi rendo conto che anche questa è l'ennesima utopia, come pretendere che i videogiochi violenti non vengano prodotti... vabbé, speranze sempre vane, però certe notizie fanno veramente troppo male.