Come letture etiche consiglio anche (comunque sempre da leggere con spirito critico, come tutti i libri del resto): Sobrietà - Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, di Francesco Gesualdi - Centro Nuovo modello di sviluppo, 2005, L'ingorgo - Sopravvivere al troppo, di Giorgio Triani, 2010, Benvenuti in paradiso - Dietro le quinte del turismo di massa, di Jennie Dielemans, 2010, Vogliono farti ammalare! - Le cure naturali che il business sanitario ti nasconde, 2007 (sono libri già citati in Contiamoci, sparsi nelle varie pratiche, a seconda dei temi).
Sobrietà di Gesualdi l'ho letto diversi anni fa e non ricordo se l'ho ancora a casa o se lo avevo regalato. Degli altri due ricordo che ne avevamo parlato...del primo argomento (turismo) so già abbastanza purtroppo e del secondo (farmacie)...mi sa che è meglio che non lo leggo quel libro, altrimenti passo direttamente all'azione sovversiva e voglio mantenermi sul Peace and Love limitandomi ai post sulla Buona Pratica ad hoc che, come avrai visto, ho tenuto viva anche oggi... Grazie!
... prego! e in effetti quello dei farmaci è meglio che tu non lo legga, no (Peace and Love Always!), però se interessasse a qualcuno, prima non avevo scritto l’autore che è Kevin Trudeau.
La tua impronta ecologica – Scopri l’impatto ambientale di ogni cosa, di Mike Berners-Lee (Terre di mezzo editore). Più attuale che mai, misura (quasi) ogni cosa in anidride carbonica prodotta, ma soprattutto dà dei consigli pratici su come ridurre tale impronta. E non è una lettura troppo “tecnico-seriosa”, pur basandosi su ricerche serie. Un esempio? ecco: “Un’unica rosa rossa può arrivare ad avere lo stesso impatto – 350g di co2 se coltivata in Kenia e spedita in aereo – sui cambiamenti climatici di circa quattro chili e mezzo di banane. Le banane potranno mai sostituire le rose il giorno di San Valentino? Se sperimentate questa alternativa a basse emissioni, vi sarei grato se mi faceste sapere come è andata (…) il mio consiglio è di optare per i fiori del vostro giardino, se potete, e rinunciare ai fiori fuori stagione. Per quanto riguarda le alternative, le piante in vaso da interni sono un’opzione assai preferibile dal punto di vista delle emissioni (…)”. Questo libro ovviamente non pretende di salvare il pianeta ma di far riflettere sulle singole azioni: una volta che si sa qual è l’impatto di un’azione rispetto a un’altra, è possibile scegliere con maggiore consapevolezza.
In biblioteca ho trovato questo libro “Noi, esseri ecologici” di Timothy Morton, ed. Laterza, 2018: è una specie di saggio filosofico sul significato di essere ecologico, appunto (riporto dalla copertina): “Non leggi libri che parlano di ecologia? Allora questo fa al caso tuo. Non leggi libri che parlano di ecologia? Allora questo fa al caso tuo. Questo libro non predica ai convertiti. Non devi essere ecologico. Perché sei ecologico. Da qualche parte c’è un uccellino che canta e le nuvole passano in cielo. Guardati attorno: essere ecologici implica uno strano senso di inclusione personale in quello che si sta vivendo perché noi siamo l’ambiente e l’ambiente siamo noi. (...)
L’oceano che si acidifica! Il riscaldamento climatico! Le specie che si estinguono! Hai appena fatto in modo di non essere mai ecologico. Ti sei fatto schiacciare dall’afflusso dei dati, sei caduto nella trappola dell’orrore dell’estinzione e del riscaldamento globale. Hai davanti a te solo lo spettro della decisione finale, disperata, a pugni e denti stretti. Senti che devi essere o fare qualcosa di totalmente diverso. Ecco scavato il baratro: da questo momento in poi non farai che mostrare a te stesso e agli altri quanto è largo e profondo questo baratro. Essere ecologici comporta un cambiamento imponente, ma di segno differente da quello seguito fin qui: se hai una vaga idea che ci sia un dentro di te e un fuori di te, sei sulla buona strada. Non affogare nella paura della minaccia esterna, non c’è nulla di esterno, noi siamo parte della natura, noi siamo ecologici.” Non è proprio leggerissima come lettura, ma dà parecchi spunti interessanti.
Caspita!