salute e benessere zona etica libertà non consumismo pubblicità sguardo critico verso la pubblicità
irene70 - disiscritto, 08/11/2018 — Anche a chi non ha o non guarda la televisione o a chi, sfogliando i giornali, gira pagina senza nemmeno dare un’occhiata alla pubblicità, capita ogni tanto di averci a che fare: che sia uno spot in televisione o al cinema, che sia la pubblicità nei quotidiani, nelle riviste (o alla radio) o sui manifesti per le strade, i “consigli per gli acquisti” entrano nella nostra testa anche senza che ce ne accorgiamo (del resto li studiano apposta perché avvenga questo) e potrebbero anche "disturbare". Quindi, coscientemente ma con divertimento (proprio come fosse un gioco attivo, e mai passivo), si potrebbe ogni tanto (da soli o in compagnia) sbugiardare e trovare tutte le assurdità che queste pubblicità continuano a propinarci, siano esse di cibo, auto, profumi, detersivi… qualsiasi cosa. Questo ci terrà allenati (e sarà un ottimo esercizio educativo soprattutto con i bambini) a porci sempre la domanda: siamo davvero come i pubblicitari ci fanno apparire? bisogna per forza avere quel tipo di auto, minestrone, rossetto, crema, orologio,…? devo per forza comprare un nuovo… ? (certo che no!).
Insomma, contro le strategie di marketing sviluppiamo la strategia del “Con me non attacca” (non sempre e non del tutto, almeno)!
Propongo sopra (sempre se ci riesco) e nei commenti tre foto di pagine tratte dal libro “Che mondo sarebbe – Pubblicità del cibo e modelli sociali” di Cinzia Scaffidi, Slow Food Editore, 2018, che è stato la sorgente di questa pratica.
Sono d'accordo, provo fastidio vedere un personaggio come Einstein, premio Nobel per la fisica, preso in giro, ridotto ad una macchietta, trovo che sia una mancanza di rispetto.