Lavorando nel settore del turismo ogni tanto mi capita di assistere alle esternazioni di entusiasmo (...alle stelle!) da parte di clienti che hanno usufruito di servizi di categoria superiore (e quindi di maggiore comodità) rispetto a quelli originariamente prenotati. Ciò avviene principalmente con le compagnie aeree ed hotels quando si verifica l'overbooking (letteralmente sovraprenotazione) a causa del quale vengono offerte ai clienti soluzioni di trasporto/soggiorno più costose, senza supplementi, pur di onorare la prenotazione e non incorrere in problematiche legali per i fornitori di servizi. Accade quindi, per esempio, che al viaggiatore che ha prenotato un volo aereo in classe economica capiti di viaggiare in business class (molto più comoda) o che la camera dell'hotel che gli viene assegnata non sia una normalissima "standard" ma una suite, molto più spaziosa e con servizi e comodità aggiuntive inclusi. Generalmente a causa di ciò l'entusiasmo di queste persone "fortunate" sale alle stelle, come dicevo prima, al punto che questo fatto diventa l'aspetto migliore del viaggio. Sembra cioè che l'aver avuto la possibilità, seppur per un breve periodo, di accedere a servizi di classe superiore (che generalmente utilizzano solo i benestanti o...i cosiddetti VIP) generi nel cliente di classe/cultura media una speciale euforia. Evidentemente questa è la conferma che abitualmente si viva con una sorta di infelicità di fondo, per non potersi permettere di accedere a dei servizi di lusso (cioe' si guarda sempre a chi sta meglio e non ci si sente mai bene con se stessi, invece di godersi quello che si ha). Di conseguenza, potersi sentire per un momento come i "VIP" ci rende decisamente appagati. Certamente ciò avviene anche perché i mezzi di comunicazione di massa tendono ad enfatizzare questi aspetto del viaggiare lussuosamente che però poi in realtà poche persone possono mettere in pratica. Basti guardare una trasmissione televisiva sui canali Mediaset dal titolo Donna Avventura che, oltre alle belle ragazze protagoniste, abitualmente mostra immagini di hotels di lusso con mega piscine, centri benessere, jet privati, yachts, negozi costosissimi e chi più ne ha più ne metta, ma della popolazioni locali e dei loro stili e condizioni di vita non se ne parla proprio... Troppa comodità fa male anche agli occhi!
Grazie don, è una riflessione così semplice eppure per niente scontata. Cercherò di fare più caso ai momenti in cui fare uno sforzo può essere letto invece come fare sport!
Grazie a te Granitas! Hai colto esattamente il senso della mia riflessione. Se vogliamo possiamo fare sport tutti i giorni, le occasioni non mancano. Ciao!
Nel mio commento sopra avevo dimenticato di aggiungere che certamente queste comodità (ascensore, scale mobili, carrello della spesa etc) ci saranno utili quando saremo anziani ma...non diventiamolo prima del tempo!!! Ciao.
Tra l'altro le scale mobili, se non abbiamo nessuno di fronte ad ostacolarci, le possiamo salire comunque...e si arriva prima!