Non sono un antropologo, però trovo che questo problema dell’invecchiamento, che si porta dietro tutto quello di cui parli, faccia parte soprattutto della cultura odierna occidentale. Abbiamo un rapporto con la vecchiaia basato sulla negazione o l’allontanamento, che sono comunque atteggiamenti assolutamente sciocchi: come dici tu, tutti invecchiamo, è una cosa naturale e soprattutto direi che l’unico antidoto alla vecchiaia sia morire giovani, per cui molto meglio invecchiare!!! E le cose positive dell’invecchiare invece non vengono minimamente considerate. Comunque secondo me sotto questo piallare, alzare, rinforzare, gonfiare o anche senza arrivare alla chirurgia estetica, questo culto del corpo fisico (e non solo quello), c’è fondamentalmente la naturale paura della morte; facciamo di tutto per esorcizzarla, allontanarla il più possibile, la coloriamo di nero, la consideriamo la fine di tutto. Mi piace molto il pensiero del Dalai Lama a proposito degli occidentali, che sicuramente conoscete e che calza a pennello: “Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto”.
Quel pensiero del Dalai Lama l'avevo letto qualche tempo fa e volevo inserirlo in questa buona pratica ma poi me ne sono dimenticato. Ora ci hai pensato tu. Grazie!