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sistrall sistrall, 19/02/2012 — All'inizio sembra difficile: datti qualche settimana e tieni duro! Ti ci abituerai in fretta.

Differenziare i rifiuti è una delle pratiche più semplici per ridurre l'impatto sull'ambiente : i rifiuti differenziati sono più facili da gestire, riciclare e smaltire.

Quando acquisti un oggetto la raccolta differenziata è già iniziata. Conosci la regola delle 4 ERRE? Riduci,Riutilizza,Ripara, Riduci. Prima di riciclare, scegli prodotti che hanno poco imballaggio, così hai già differenziato, ma a monte!

E ricordati di non differenziare solo in casa: quando vuoi disfartene porta le vecchie cose di cui è piena la cantina presso uno dei centri di smaltimento più vicini in alcune città si chiamano isole ecologiche. In questi centri, oltre al differenziato classico (umido, plastica, vetro, indifferenziato), trovi cassonetti appositi per il legno, i metalli, i rifiuti elettronici.

Sì ma dove lo butto?   Questo posso buttarlo lì oppure là?

E' una giungla districarsi fra le direttive di diverse città, e centri di raccolta. Trovo che la guida del comune di Trento si davvero esaustiva qui vi incollo tutti i link con un elenco fichissimo.

Posso buttarlo nella plastica e gli imballaggi leggeri? (per pluri-accopiato intende tetrapack)

Posso buttarlo nell'organico?

Posso buttarlo nel vetro?

Posso buttarlo nell'alluminio?

Posso buttarlo nella carta e cartone?

GUIDA COMPLETA NON DIVISA PER CATEGORIE 

E un'immagine esplicativa. Qui trovate anche il pdf stampabile.

Foto di Fabrizio Sciami

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don_chisciotte
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Il calendario della raccolta differenziata dell'azienda Etra della provincia di Padova, si presenta con questo titolo (vedi foto):"Un fiume di plastica - Viaggio verso il mare. Dalla sorgente al mare. Un viaggio di 12 mesi raccontato dai rifiuti plastici abbandonati lungo il fiume Brenta". Praticamente ogni mese riporta una foto inquietante di plastica abbandonata lungo il fiume, fino alla foto di dicembre, dove la plastica e' immortalata giacente sulla spiaggia.

Sono foto molto ad effetto (alcune dei fotomontaggi, ma non importa, perché quelle scene esistono davvero!) che rappresentano ciò che personalmente il mio (e nostro) sensibile occhio ecologico percepisce ogni giorno. Ogni foto ha una didascalia che riporta informazioni, dati sulla non biodegrabilita' della plastica, sui danni che sta creando e si danno consigli per arginare il problema come singoli. Da un lato questa cosa mi fa molta paura perché vuol dire che adesso il problema è letteralmente "emerso" nel verso senso della parola (per non parlare però della plastica "sommersa" che giace sotto terra e nelle profondità marine). Dall'altro lato sono felice, come già detto in altri commenti, perché prima di tutto trovo conferma che il mio personale stato d'animo a riguardo non è frutto di una mia psicosi che dovrei curare e casomai e' il contrario (ed oramai ne sono convinto) e cioe' che la psicosi affligge invece tutte quelle persone che sono totalmente incuranti del problema perché i loro occhi/cuore/spirito non riescono a percepirlo, in quanto "ipnotizzate" da false priorità nella loro esistenza (mentre la priorità numero 1 e' quella di cui stiamo parlando, per la conservazione della specie umana).

‎In secondo luogo sono felice perché si sta creando consapevolezza e veramente mi auguro che tante persone possano leggere quel calendario e cominciare a modificare il loro stile di vita affinché si determini veramente un futuro sostenibile per la razza umana. Un'altra goccia (o tante altre gocce) da aggiungere al nostro piccolo grande oceano sostenbile.

don_chisciotte
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Ho navigato un po' in rete ed ho trovato numerosi riscontri a quanto sostengo da sempre. Purtroppo riciclare non basta e la raccolta differenziata e' solo un modo per limitare il problema dei rifiuti. Infatti nonostante siano aumentate le percentuali dei rifiuti riciclati non siamo riusciti a bilanciare l'aumento della produzione e consumo di plastica monouso. Le tonnellate di imballaggi non riciclati, infatti, sono rimaste sostanzialmente invariate dal 2014 al 2017 vanificando, di fatto, gli sforzi‎ e gli investimenti‎ per migliorare e rendere più efficiente il sistema del riciclo.‎ L'unica possibilità per intervenire in modo risolutivo è proprio quella di RIDURRE‎, drasticamente e con urgenza, l’immissione sul mercato di imballaggi  in plastica usa e getta. Nel frattempo a noi singoli il dovere (che e' allo stesso tempo anche un piacere) di rifiutare prodotti usa e getta o con imballaggi anti-ecologici etc etc, ognuno si crei un proprio stile di vita (...e quindi di consumi) il più possibile tendente ai rifiuti zero (credo che se ognuno di noi facesse ciò, il problema si risolverebbe molto velocemente). Ed ovviamente continuiamo a differenziare i rifiuti!

don_chisciotte
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Se nel vostro comune di residenza la raccolta del vetro/lattine avviene separatamente da quella della plastica (come nel mio comune) quando gettate le bottiglie di vetro di olio/aceto etc che hanno il tappo dosatore di plastica, dovreste avere l'accortezza di separare quest'ultimo, per una corretta differenziazione. In ogni caso, anche se la raccolta di vetro e plastica avvenisse simultaneamente, credo che la separazione di questo tappo dosatore di plastica dalla bottiglia di vetro (nonché del tappo di latta) faciliti il lavoro‎ di chi sarà poi preposto alla separazione dei tre materiali nei centri di raccolta. ‎

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Dato l'alto numero di utenti aderenti a questa buona pratica, riporto anche qui, perché sia quindi maggiormente visibile, l'avviso che mi è arrivato riguardo petizione "Vogliamo che tutte le bottiglie siano biodegradabili (PLA invece del PET)" change.org

don_chisciotte
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Nuovamente ricordiamo anche su questa Buona Pratica (che è quella che ha il maggior numero di "contami" e quindi più visibilità nella nostra community) il link per sottoscrivere la petizione per fermare la produzione e l'abbandono della plastica usa e getta e obbligare alla produzione di sola plastica biodegradabile change.org E' importantissimo firmare per aiutare e sostenere Debora Fabietti in questa pregievole inziativa, ma sopratutto per dare una speranza al futuro della Terra, o meglio del nostro habitat, prima che sia troppo tardi. I danni provocati dall'abbandono di plastica nell'ambiente sono già enormi e li potete vedere anche qui instagram.com ‎Bisogna arrivare ad un milione di firme ed attualmente siamo solo a poco più di 220.000. Vi prego pertanto di firmare e di far girare questa petizione condividendola sui social network che frequentate. In questo modo aumentiamo anche la consapevolezza sul problema, nella speranza che gradualmente le persone cambino le loro abitudini verso un futuro più sostenibile e più GIUSTO per tutti. Grazie mille per l'attenzione.  ‎ ‎

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Volevo dare un po' di numeri riguardo alla raccolta differenziata che funziona bene, perché venga voglia di farla funzionare sempre meglio: leggo dal giornalino dell'azienda di raccolta differenziata della mia zona (che interessa l'intera provincia di Treviso; dati relativi al 2016 calcolati dal Conai): dalla carta sono "rinati" più di 135.000.000 di quaderni, dall'alluminio più di 23.000 biciclette, dalle bottiglie di plastica più di 2.200.000 felpe in pile e dal vetro più di 36.000.000 bottiglie. Se insegnata ai ragazzi fin da piccoli, la raccolta differenziata diventa un'abitudine irrinunciabile (mia figlia per esempio è tornata dall'Inghilterra e si è lamentata solo del fatto che là dove era ospitata non ci fosse la raccolta differenziata: le sembrava innaturale gettare bucce di banana con la carta, e infatti, lo è!)

don_chisciotte
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Sono significativi i dati che ci riporti ed è certamente fondamentale, come dici tu, che la raccolta differenziata sia insegnata alle nuove generazioni come "modello di vita". Questo affinche' i giovani crescano con questa mentalità che renda i loro gesti volti alla differenzazione dei rifiuti praticamente naturali, semplicemente perché sono nati con la raccolta differenziata. Cosa che non è accaduta a noi, che gettavamo tutto nello stesso cestino, e che abbiamo dovuto modificare le nostre abitudini (in meglio). Purtroppo io però vedo ancora molti giovani non educati a tutto ciò ma forse perché semplicemente maleducati in generale. Parlo, per esempio, di lanci di pacchetti di sigarette per terra e mozziconi che seminano ovunque (oggi una giovanissima al volante mentre attraversavo sulle strisce, si ferma, apre il finestrino e...fuori il mozzicone!). ‎Altro esempio: per la maggior parte dei giovani e' impensabile bere l'acqua del rubinetto di casa, bisogna avere la bottiglia di plastica sempre a portata di mano. Sono stati cresciuti ed abituati così.‎ Sto parlando quindi....delle solite cose!‎ Tornando invece ai risultati della raccolta differenziata ed alla soddisfazione che si prova leggendo quello che si può fare con il riciclo, maggiormente sono amareggiato nel vedere che, nonostante tutto l'impegno che ci stiamo mettendo, purtroppo a livello globale (cioe' planetario) stiamo ancora andando in deficit. Ogni anno infatti, nonostante questi miglioramenti nella differenziata, a livello mondiale l'overshoot day arriva sempre prima. Sembra quasi, faccio un'analogia con il gioco calcio, che per un gol che facciamo (e per il quale giustamente esultiamo‎) ne subiamo poi altri tre....Come avevo avuto modo di commentare altre volte, purtroppo non sarà la raccolta differenziata a salvarci. La raccolta differenziata e' solo una conseguenza (quasi obbligatoria) della sovrapproduzione che caratterizza il nostro sistema economico. Possiamo differenziare quanto vogliamo, per non soccombere sotto macerie di rifiuti prima del tempo, ma se la produzione aumenta ne consegue che anche l'inquinamento cresce e da questa spirale non se ne esce. Solo limitando i consumi (e noi come cittadini "consumatori" abbiamo non solo il potere ma, a questo punto veramente IL DOVERE di farlo) si potrà di conseguenza ridurre la produzione e l'inquinamento. Nessuna azienda ridurrà la produzione per tutelare il nostro pianeta anzi cercherà sempre nuove strategie per produrre (e quindi inquinare) e vendere il più possibile oggetti che avranno una durata sempre più limitata (per obsolescenza programmata/percepita) per poi poterli produrre (e quindi continuare ad inquinare) e  rivendere nuovamente. Ed il risultato è che a noi tocca differenziare il tutto, per almeno limitare il danno derivante dallo smaltimento dei rifiuti di produzione.‎ Ma se noi cittadini consumatori smettiamo di comprare il superfluo allora veramente succederà qualcosa (ma dovremo essere davvero in tanti). Questa è l'unica rivoluzione pacifica possibile che possiamo mettere in atto e che potrà far cambiare rotta ai sistemi produttivi che devastano la nostra terra. E' questo che andrebbe essenzialmente insegnato ai giovani a mio avviso, parallelamente al concetto di differenziazione dei rifiuti. Ma educare i giovani al "non consumo" al momento non è pensabile, in un sistema dove la crescita economica e' indicata come il primo obiettivo da perseguire per una società sana e sicura. ‎Sembra cioè più facile (e giusto) educare i giovani alla raccolta differenziata che alla conduzione di una vita sobria e volta alla limitazione dei consumi per contenere l'inquinamento. Ma, solo con questo tipo di educazione, limiteremo certamente il problema dello smaltimento di rifiuti ma non quello dell'inquinamento, dato che i rifiuti che stiamo "educatamente differenziando" hanno già inquinato l'ambiente nella loro fase di produzione‎.   

irene70 - disiscritto
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È vero, sì, purtroppo, bisognerebbe insegnare un po' di decrescita: stiamo alleviando solo alcuni sintomi, ma non curiamo quasi per nulla le cause principali di questa malattia/inquinamento, e appunto non c'è neppure l'interesse globale a farlo (e non so quando ci sarà).

don_chisciotte
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Consumare di meno, vivere semplicemente, condividere di più. Il secolo scorso è stato vissuto all’insegna del consumo sfrenato e sconsiderato di beni e di risorse naturali ed energetiche, senza preoccupazione per l’inquinamento e i danni all’ambiente. Il XXI secolo dovrà invece portare la popolazione mondiale e i governi a vivere con maggiore consapevolezza, riducendo i consumi e la produzione, rinunciando agli sprechi e rispettando l’ambiente. Non è più una scelta, ora è una necessità (e quindi, come dicevo nel commento precedente, un nostro DOVERE), che tuttavia potrà portarci a vivere meglio, a ritrovare un ritmo più umano alle nostre esistenze e a dare a noi stessi un senso più profondo del semplice accumulo di oggetti.‎ ‎ Sono tutti concetti di cui abbiamo parlato centinaia di volte su Contiamoci e non fa mai male ripeterli, anche per i nuovi iscritti che iniziano adesso ad entrare in contatto con queste tematiche. E' questa l'unica vera strada perseguibile che può ‎dare risultati concreti senza nessun costo reale di produzione. Se ci pensiamo bene, pur sembrando un paradosso, anche la raccolta differenziata e' impattante per le energie che utilizza: ci vogliono mezzi di trasporto, bisogna costruire bidoni di tutti i tipi e di tutti i colori, fare la manutenzione, sostituirli, lavarli, ci vogliono macchinari per il trattamento dei rifiuti speciali etc etc

don_chisciotte
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Tra l'altro c'e' un argomento molto importante secondo me, che non abbiamo mai preso in considerazione, quando discutiamo delle problematiche relative alla raccolta differenziata. Collegandomi al mio post precedente aggiungo quindi questa considerazione: c'e' anche il fattore "TEMPO". Il tempo cioè che noi impieghiamo a separare gli imballaggi per poi differenziarli‎, il tempo che impieghiamo a gettare i rifiuti nei diversi raccoglitori che abbiamo in casa, il tempo che impieghiamo a richiudere i sacchetti e portarli nei cassonetti in strada o a lasciare i bidoncini fuori di casa per la raccolta porta a porta (in giorni diversi a seconda del tipo di raccolta), il tempo che impieghiamo per andare a riprendere il nostro bidoncino, il tempo che impieghiamo per lavarlo e riposizionare al suo interno il sacchetto vuoto, il tempo che impieghiamo per pensare dove gettare un determinato rifiuto quando abbiamo un dubbio su come differenziarlo, etc... Eh già, il TEMPO! Tutto questo tempo, che noi dedichiamo alle attività elencate sopra, e' certamente utile per limitare l'inquinamento ma...e' il tempo della nostra vita‎! Tempo rubato a tante altre attività più interessanti che potremmo svolgere invece di dedicarci allo smaltimento dei rifiuti che noi stessi produciamo perché inseriti in un sistema che ci rende schiavi e dipendenti da questo circolo vizioso. Ecco quindi che, per avere più tempo per noi, ritorna il concetto già espresso sopra, che è l'unica soluzione vincente per l'ambiente e per il singolo e cioè...la riduzione dei consumi. Riduzione dei consumi uguale più tempo per noi stessi. Meno tempo dedicato ai consumi e meno tempo dedicato alla differenziazione dei rifiuti che sono gli scarti dei nostri consumi. E quando consumiamo facciamo attenzione ad acquistare in modo consapevole sia gli alimenti che gli oggetti. Scegliamo cioè quelli che hanno meno o zero imballaggi. Sarà tutto TEMPO risparmiato da impegnare poi diversamente. Se ci pensate, gli animali vivono sulla Terra, lo stesso pianeta nostro, senza produrre rifiuti inorganici. E noi uomini saremmo più intelligenti degli animali... ‎

don_chisciotte
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Qui m.youtube.com Giorgio Gaber parla della raccolta differenziata‎. Era il 1976. Ascoltate com'e' attuale la sua prosa (e quindi quanto lui era avanti con il suo teatro) e che fine farà l'uomo...

irene70 - disiscritto
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Un microdubbio: non so dove buttare quei codici a barre di plastica semirigida (ma forse sono etichette antitaccheggio) attaccati di solito (a volte con più giri di nastro adesivo) alle confezioni di alcuni cosmetici o trucchi (rimmel, rossetti, ecc.), dentro c'è una banda metallica: il tutto si potrà considerare plastica "tranquilla"?

sistrall
sistrall

No! Di solito sono RFID (c'è dell'elettronica dentro) o qualcosa del genere. Non sono plastica e la cosa migliore è buttarli nell'indifferenziato (purtroppo, aggiungo).

irene70 - disiscritto
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Grazie mille, Sistrall!

don_chisciotte
don_chisciotte

Attenzione perché non tutta la plastica si ricicla, non conviene. Alla favola del Riciclandino non ci crede più nessuno, anche se si continua a raccontarlo ai bambini a scuola. Nella Regione Emilia Romagna solo il 19% della plastica buttata viene riciclata. Solo il 47% della plastica raccolta in maniera differenziata viene riciclata, il resto va in inceneritore o discarica, perché conviene di più economicamente. Le ripercussioni ambientali e sulla salute dell’incenerimento dei rifiuti sono gravissime.

Per leggere l'articolo completo ilfattoquotidiano.it

Ho scritto questo post perché è importante capire che non basta "sentirsi a posto con l'ambiente" facendo la raccolta differenziata. Questo perche' molto di quanto noi diligentemente differenziamo finisce comunque in discarica. Il problema si risolve solo alla fonte, come indicato nella descrizione di questa Buona Pratica, acquistando (e producendo) beni con meno imballaggi possibili o addirittura senza alcun imballaggio. Quindi noi dovremmo porre più attenzione ai nostri acquisti, scegliere merci con pochi o nessun imballaggio, riutilizzare gli imballaggi per usi successivi e quant'altro ci viene in mente per ridurre il nostro impatto ambientale.‎

teomirta
teomirta

In effetti già anni fa una persona mi aveva detto che tutta la raccolta differenziata poi va a finire in discarica. Considerato poi che ben poco della differenziata è...differenziato come si deve, temo che al riciclo non ci vada quasi niente!!! E' solo a monte che si possono ridurre i rifiuti, non c'è altra soluzione, Basta imballaggi nemici dell'ambiente e non ecologici nel vero senso della parola e basta imballaggi in toto, basta scatole eccetera

don_chisciotte
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Ed infatti teomirta, come ho già affermato qui ed in altre Buone Pratiche di Contiamoci, per essere ecologisti (veri) e amare l'ambiente sentendosi in simbiosi con esso‎ non è sufficiente fare la raccolta differenziata ed andare al negozio di prodotti BIO e riempirsi il carrello (anzi quest'ultimo e' un classico esempio di falsa ecologia). Quello che bisogna fare e' semplicemente ridurre i consumi all'essenziale, non solo nel campo alimentare, ma in tutti i settori in generale: dall'abbigliamento ai prodotti per la casa passando per decine e decine di fasi intermedie (ognuno ha le sue in base allo stile di vita eccessivo a cui ci siamo abituati...ne butto li una solo per fare un esempio: acquisti per giocattoli per i nostri figli e nipoti). E non basta, perché quando consumiamo dobbiamo farlo con il cervello, limitando al massimo gli imballaggi e solo alla fine, ciò che resta da smaltire, differenziarlo. Quindi la raccolta differenziata deve essere solo la fase conclusiva di un cambio di atteggiamento nei confronti dei consumi che deve partire dall'origine delle nostre reali necessità e non entrare in gioco solamente dopo la soddisfazione delle nostre decine e decine di bisogni indotti.  ‎

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Non sapevo che: "I gusci delle cozze, delle vongole o di qualsiasi altro frutto di mare non sono compostabili. Dunque si ripresentano durante le fasi di compostaggio industriale. Vanno gettati nell’indifferenziato", (trovato con altre indicazioni qui ecodallecitta.it ).

don_chisciotte
don_chisciotte

Ho visto oggi sul quotidiano Repubblica la seguente pubblicità a pagina intera:

NON E' VERO che la carta è nemica delle foreste E' VERO INVECE che la carta promuove la gestione sostenibile delle foreste e il riciclo dei propri prodotti. Puoi stare tranquillo, in Europa sono più gli alberi piantati di quelli tagliati. Le nostre foreste, in dieci anni, sono cresciute di una superficie pari a quella dell'intera Svizzera. E inoltre, con duemila chili al secondo, la carta è il materiale più riciclato d'Europa. Naturalmente io amo la carta. Per saperne di più visita www.twosides.info/it Il lato verde della carta. Two sides.

Allora in base a questa pubblicità c'è da stare tranquilli, ed io lo sono, basta che sia tutto VERO quello che è scritto! Qualcuno può confermare?

sistrall
sistrall

Purtroppo dire con certezza se è vero oppure no è difficile. Perlomeno a naso, non sembra completamente falso: se crescono le certificazioni e il loro uso, se cresce la percentuale di carta riciclata è plausibile pensare che, effettivamente, l'uso indiscriminato di foreste diminuisca. La campagna potrebbe effettivamente avere motivi validi e ragioni fondate.

Del brano che riporti mi lasciano perplesso quel "in Europa" (e nel resto del mondo?) e i "duemila chili" (quanti chili al secondo di carta non riciclata vengono prodotti? quanti chili al secondo vanno invece al macero?).

Il sito che linki riporta un tot di informazioni e cita studi di vario tipo (a dir la verità messi insieme un po' a caso), ma mi sembra un'operazione di lobbying (nel senso tecnico del termine, non dispregiativo): nell'elenco dei partner, per esempio, non ci sono nomi di realtà che si occupano effettivamente di salute delle foreste, ma esclusivamente di aziende e enti che hanno interessi nell'evitare che il consumo di carta diminuisca.

don_chisciotte
don_chisciotte

Ti ringrazio Sistrall per la risposta esaustiva. In un certo senso hai avvalorato un mio dubbio. Una pagina pubblicitaria intera su Repubblica ha un costo sicuramente elevato e se qualcuno investe per divulgare un messaggio di questo tipo significa che probabilmente ci sono grossi interessi economici in ballo oltre a quelli solo apparentemente ambientali. Ciao.

gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Sì ma dove lo butto? Questo posso buttarlo lì oppure là? E' una giungla districarsi fra le direttive di diverse città, e centri di raccolta. Trovo che la guida del comune di Trento si davvero esaustiva ho incollato tutti i link nella buona pratica sopra, è un elenco fichissimo, mi ha risolto la vita. Fatemi sapere come vi trovate.

don_chisciotte
don_chisciotte

Ho notato che i colori dei cassonetti della raccolta differenziata cambiano a seconda (non ho ancora capito bene) dei comuni o province o regioni. Penso che il tutto sia legato alle aziende che operano sul territorio e che hanno delle impostazioni personalizzate. Io nella mia zona mi sono abituato a identificare il giallo per la carta, il verde per plastica/lattine/vetro ed il marrone per l'umido. Ma poi mi sono accorto che altrove il giallo e' per la plastica, il blu per la carta (ma a volte e' per la plastica/lattine/vetro), e via cosi. Insomma non capisco perche' non si cerca di unificare il tutto per quanto riguarda i colori dei cassonetti della differenziata, almeno a livello nazionale. E vero' che in alcuni comuni il vetro si raccoglie separatamente dalla plastica e quindi sono necessari due contenitori e di diverso colore ma la carta e' sempre la carta, perche modificare il colore del cassonetto a seconda dei luoghi? Qualcuno mi fara' che fuori dal cassonetto ci sono delle scritte leggibili ed ha ragione, ma allora i colori cosa li hanno previsti a fare se poi possono cambiare in base all'azienda che si occupa della raccolta differenziata? Non era meglio obbligare le aziende ad utilizzare gli stessi colori per tutto il territorio nazionale?

sistrall
sistrall

Sì Don, sarebbe stato meglio definire chiaramente dall'inizio quali colori utilizzare, riservandosi la possibilità di aggiungerne dei nuovi, invece che cambiare i già esistenti e confondere le idee.

Per quanto ne so, i colori cambiano da comune a comune perché non tutte le aziende lavorano il differenziato usando gli stessi processi: di conseguenza anche il modo in cui si fa la raccolta cambia un po'.

Spero tanto che una convenzione (qualsiasi, ma una sola) prenda piede e si diffonda capillarmente. Anche perché differenziare è sempre meglio di non differenziare, ma farlo bene fa una grande differenza.

irene70 - disiscritto
irene70 - disiscritto

Pare che "D'ora in poi i cassonetti della raccolta differenziata avranno forme, colori, scritte e icone uguali in tutte le città, indicando anche ai turisti dove gettare la plastica, il vetro oppure l'umido. Verrà pubblicata oggi dall'Ente Italiano di Normazione la nuova legge UNI 11686 sui Waste Visual Elements, ossia gli elementi visivi identificativi dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti. L’Italia è il primo Stato a livello europeo a dotarsi di questa norma che intende, tra l’altro, favorire l’obiettivo UE di raggiungimento del 65% di raccolta differenziata e del 50% di reale avvio a recupero". qui l'articolo originale ecodallecitta.it

don_chisciotte
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E' una buona notizia, grazie! Anche se sarebbe stato tutto più semplice se si fosse fatto così dall'inizio come la logica avrebbe dettato. Ed è per questo che avevo scritto quel commento‎ qualche tempo dato che il sistema attuale mi sembrava un po' assurdo, con i colori della raccolta differenziata che cambiano in base alle località. Ora, per carità, meglio tardi che mai, ma Il problema è che, per adeguarsi, non credo dipingeranno i cassonetti con nuovi colori ma presumo dovranno prevederne di nuovi e ciò, purtroppo, genererà nuovi costi e...inquinamento. Sigh! ‎

irene70 - disiscritto
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L'ho pensato anch'io e se fosse sistematicamente così (cioè spreco dei cassonetti vecchi), certo che 'sigh!', però speriamo sia vero almeno in parte quello che viene spiegato proprio riguardo a questo problema: "Tali obiettivi hanno bisogno anche del sostegno di norme tecniche che aiutino a uniformare le attrezzature a favore del corretto utilizzo da parte del cittadino, del turista e degli operatori del settore della raccolta dei rifiuti urbani. Potranno essere riutilizzati con facilità i bidoni e i cassonetti già in uso.[...]La norma prevede infatti l'utilizzo di adesivi e di pannelli con colori e grafiche che caratterizzano ogni tipologia di rifiuto. Una semplice riqualificazione grafica migliora l’estetica e, soprattutto, spinge a migliorare la purezza dei materiali conferiti a tutto vantaggio del reale avvio al recupero di materia. Standardizzare significa anche omogeneizzare e abituare costruttori e utenti a produrre e usare oggetti che divengono consueti; ne derivano quindi le economie di scala di produzione, i minori stock di magazzino di componenti standard, la velocità di reperimento di ricambi".

don_chisciotte
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Per chi non lo sapesse le bombolette spray (o i contenitori in plastica) recipienti di materiali pericolosi (infiammabili/velenosi/inquinanti etc) non dovrebbero essere piu' gettate nelle campane della raccolta differenziata delle lattine o della plastica. Si devono portare direttamente all'ecocentro. Ovviamente sarebbe meglio non comprarne piu' di questi prodotti, ma anche in questo caso ne avremmo sicuramente ancora in giro per la casa. La pericolosita' dei liquidi/gas contenuti nelle bombolette o bottigliette e' generalmente sempre indicata sulle confezioni (sono quei quadratini di colore arancione con indicata una fiamma, una X, un teschio, etc vi do questo link per vedere le immagini di questi simboli mondoecoblog.com) e pertanto facciamoci caso e portiamoli all'ecocentro quando e' il momento di gettarli via. Grazie.

irene70 - disiscritto
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Nella puntata del 4 aprile di Scala Mercalli - rai 3, hanno parlato dell'emergenza rifiuti, a partire dal 39° minuto (a livello mondiale) e di raccolta differenziata, decisamente da vedere... rai.tv ... e già che ci sono, BP! (buona pratica e... buona Pasqua!)

irene70 - disiscritto
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A chi interessa, é in corso la raccolta di firme per la petizione a favore del ripristino del vuoto a rendere change.org

don_chisciotte
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Grazie Irene, ho firmato! Continua a segnalare tutte queste belle iniziative. CIao!

don_chisciotte
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Ho visto che a Padova ci sono degli addetti del comune (io ho visto due donne) che si occupano della "Vigilanza Ecologica" (cosi e' scritto sul loro giubbotto fluorescente). Si occupano del controllo dell'esatto conferimento dei rifiuti nei cassonetti della differenziata, rifiuti abbandonati, sanzioni ai trasgressori etc...mi sembra un ottimo investimento da parte dell'amministrazione comunale per creare posti di lavoro intelligenti ed utili per la comunita' con la speranza che un giorno comunque non ce ne sia piu' bisogno perche' tutti saremo rispettosi dell'ambiente ed educati ad una corretta raccolta differenziata.

teomirta
teomirta

Non so come sia questa vigilanza, ma secondo me c'è ben poco da fare...nell'ospedale dove lavoro hanno avuto la malsana idea di di mettere la differenziata: nelle camere niente va al posto giusto e ormai poi i bidoncini sono rotti e in cucina i dottori e le infermiere sbagliano in continuazione nel gettare i rifiuti, figuriamoci!!!! Anche nelle case, poi, prendiamo gli anziani, specialmente quelli che vivono soli: non è possibile che imparino bene o che, poveretti, possano stare veramente attenti a tutto!

don_chisciotte
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Noto sempre di piu' che per terra (a bordo strada/marciapiedi) si trovano sacchetti che contengono la cacca del cane. Cioe' molte persone comprano i sacchetti per la cacca del cane, la raccolgono educatamente (si fa per dire) e poi, non trovando immediatamente un cestino (o meglio un bidone della differenziata umido/organico), gettano il sacchetto per terra. Questo e' un gesto doppiamente sbagliato perche' chi lo fa, oltre ad essere maleducato, e' anche stupido. Visto il gesto infatti, poteva fare a meno di comprare il sacchetto per raccogliere la cacca, lasciandola cosi' direttamente per terra a biodegradarsi senza "imballaggio"...e invece no, perche' cosi sembra molto piu' educato. Ma dove vogliamo andare se perdiamo tempo a impacchettare la cacca del cane senza scopo? Meglio lasciarla per terra, cosi almeno diventa concime...."dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori" cantava Fabrizio de Andre'.

teomirta
teomirta

Non ho parole, ci mancava questa: per fortuna da me non succede!

don_chisciotte
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Segnalo questa cosa strana (almeno per me). A Padova, tra i cassonetti della differenziata ne ho notato uno con la scritta "solo pesce". La cosa mi ha meravigliato non poco perchè gli avanzi di pesce sono generalmente da smaltire assieme al rifiuto organico. Per cui mi è rimasta la curiosità di sapere cosa si può fare a livello di riciclaggio avendo a disposizione solo avanzi di pesce. Se qualcuno qui può essermi d'aiuto. Grazie.

don_chisciotte
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Nei giorni scorsi ho partecipato ad una importante fiera del mio settore, turismo. Ancora una volta e con grande rammarico ho potuto constatare che, all'interno della manifestazione (corsie e stand dei padiglioni e aree comuni) non era prevista la raccolta differenziata dei rifiuti. Infatti i cestini per i rifiuti predisposti per i visitatori e gli espositori ospitavano indistintamente carta, plastica, organico e quant'altro senza quindi sensibilizzare i partecipanti a differenziare i rifiuti prodotti. In un contesto dove l'argomento principale e' il turismo e le bellezze naturalistiche che lo sostengono credo che il rispetto dell'ambiente, non solo come messaggio ma anche come applicazione di comportamenti rispettosi, sia fondamentale. Per questo motivo ritengo sia un controsenso non prevedere una raccolta differenziata dei rifiuti prodotti all'interno di una fiera, e perdipiu' dedicata al turismo. Ovviamente ho fatto presente quanto sopra alla direzione con la speranza che per il futuro ci siano significativi segnali di cambiamento in questo senso.

don_chisciotte
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Questo mio commento avrei dovuto postarlo sulla buona pratica "protagonisti della pulizia del nostro ambiente" contiamoci.com ma siccome e' stata "contata" poco avrebbe avuto meno visibilita' e preferisco farlo qui (grazie Sistrall per l'ospitalita'...) cosi sara' piu' visibile: poco fa ho scoperto casualmente andando in biblioteca che domani pomeriggio nel mio comune e' stata organizzata una bellissima iniziativa dal titolo "puli-AMO la citta'". Sono invitati cittadini e bambini a partecipare, muniti di guanti (I bambini con il giubbotto catarifrangente) e possibilmente con la bicicletta per "scoprire aree verdi ed altre zone del paese, per osservare e proporre eventuali miglioramenti delle aree, oltre che naturalmente raccogliere cartacce ed altri rifiuti". Cosi ho subito chiamato un caro amico che so che avrebbe certamente partecipato assieme a me ma mi dice che non potra' venire perche'... e' gia' impegnato nel suo comune per l'iniziativa "Pulia-AMO il mondo" e si e' scusato per non avermi avvisato. Cosi mi sono dato dei pizzicotti per capire se ero sveglio, e lo ero, e se si moltiplicano queste belle iniziative dei comuni sara' un percorso bellissimo in cui credere per un futuro piu' pulito.

irene70 - disiscritto
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Ciao a tutti! Ho letto oggi sul giornale (Il gazzettino di Treviso, pag. XII ma potete leggere anche qui nonsprecare.it) la notizia di una nuova applicazione gratuita per smartphone. Si chiama "Ricicloni"( per ora l'applicazione è utilissima per i comuni che effettuano la raccolta porta a porta: chi l'ha scaricata riceve un campanello di notifica nel giorno in cui deve ricordarsi di lasciare fuori l'immondizia) e l' aspetto più innovativo e interessante riguarderà, a breve, la segnalazione dei rifiuti abbandonati: l'utente potrà inviare tramite l'applicazione, una foto dei rifiuti che vede abbandonati, e grazie alla funzione di geolocalizzazione la segnalazione arriverà al portale di "Ricicloni" con la precisa posizione dell'immondizia. A questo punto l'applicazione si metterà in contatto con l'azienda della zona interessata che si occupa della raccolta di rifiuti e col comando dei Vigili Urbani, in modo che possano intervenire. Insomma: i cittadini segnalano, l'azienda che se ne occupa in quel territorio interviene per asportare i rifiuti e i vigili cercano di individuare i responsabili. Per info www.ricicloniapp.it

don_chisciotte
don_chisciotte

E' importantissimo segnalare la presenza di rifiuti abbandonati alle amministrazioni comunali e forze dell'ordine. E non solo la presenza dei rifiuti ma anche segnalare l'abitudine di certi anonimi cittadini a gettare i sacchetti della spazzatura nei fossati e piu' o meno sempre nelle stesse zone, come se avessero scoperto delle discariche ad uso personale. Contestualmente alla segnalazione all'amministrazione comunale si puo' anche comunicare la propria disponibilita' a svolgere un'opera di volontariato per la bonifica delle zone contaminate. In questo modo la segnalazione avra' una finalita' diversa e cioe' non solo quella di denunciare un fatto grave (che andra' ad aggiungersi alle numerose altre segnalazioni di disservizi, etc) ma di manifestare un senso civico che non dovrebbe passare inosservato. Una mia amica che lavora per l'Etra (azienda che si occupa della raccolta differenziata nella provincia di Padova) mi ha detto che spesso e' facile individuare i colpevoli che abbandonano i rifiuti. Infatti l'intelligenza di queste persone e' talmente azzerata (ma c'e' sempre speranza di recupero...) che all'interno dei sacchetti si possono recuperare i dati dei trasgressori perche' vi gettano anche delle buste da lettera con il relativo nominativo ed indirizzo. In questo modo, nel comune di Vigonza (PD) sono stati individuati molti trasgressori ai quali e' stata proposta l'opzione di pagare la sanzione oppure di dedicarsi all'opera di pulizia delle zone contaminate. Molti hanno optato per la seconda opzione, con l'avviso che in caso di ripetizione del reato, sarebbe comunque scattata la sanzione. Tutto cio' poi e' stato pubblicizato sui quotidiani. Sarebbe davvero bello estendere questa pratica a livello nazionale.

irene70 - disiscritto
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Leggo nel blog di Fa' la cosa giusta (a Milano oggi e domani)
blog.terre.it che c'è una nuova app iriciclo.it (IoRiciclo)

gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Conoscete il dizionario dei rifiuti? E' una buona guida, e toglie un bel po' di dubbi. Es: cercate scatola per pizza... C'è anche l'app per il cellulare fatta dal comune di Capannori ideatore del progetto Rifiuti Zero

yliharma
yliharma

che bello! grazie granitas, diffondo subito!

luna
luna

Ciao ragazzi, nell'attesa che qualcuno del settore possa raccontarci tutto sul processo riciclo carta, c'è questo link interessante, mi erano servite una volta sommarie informazioni per un intervento in una scuola come guardia ecologica (globocarte.sitiwebs.com)

don_chisciotte
don_chisciotte

Ciao Sistrall, scusa ma quando getto le riviste nella differenziata dovrei togliere i punti metallici che tengono unite le pagine oppure ci pensa qualcuno successivamente (cioè gli addetti al riciclo)? grazie

sistrall
sistrall

Ciao Don! Sono sicuro che quando la carta viene riciclata, vengono usati procedimenti per cui tutto ciò che non è carta viene separato dalla parte utile. Quindi nessun problema se c'è qualche punto metallico nella carta che avvii al riciclo.

Certo sarebbe molto bello se un operatore del settore venisse a raccontarci qui nei commenti come funzionano in pratica gli impianti di riciclaggio...

don_chisciotte
don_chisciotte

Si, dobbiamo differenziare non solo a casa, ma anche in ufficio, e ovunque ci troviamo. Io per esempio se vado al bar e produco dei rifiuti (es la carta della bustina dello zucchero o la carta della pastina etc) non li getto nel cestino del bar, perchè non ho la certezza che questo rifiuto venga differenziato (molte volte i cestini dei bar raccolgono di tutto e il contenuto finisce poi nell'indifferenziata). Quindi mi metto tutto in tasca e quando salgo in macchina ripongo in un sacchetto per la carta. Questo è solo un esempio dei tanti che si potrebbero fare.

marziacose
marziacose

dove si butta lo spago? la corda?

luna
luna

Ciao Marzia, io non sono una grande esperta e nel "Dizionario dei rifiuti" del comune dove vivo queste due voci non esistono nemmeno! Però a senso ti direi che entrambi vanno nell'indifferenziato, perché non credo che oggi vengano fatti con materiali completamente naturali... E se anche fosse, penso che ci vorrebbe troppo tempo perché possano essere trasformati in "compost" negli impianti di compostaggio, come succede per esempio con i capelli e i peli degli animali... L'unica eccezione potrebbe essere lo spago alimentare, quello usato per legare l'arrosto per intenderci, che è molto più sottile, e meno resistente, però anche lì... Forse dovresti chiedere alla società che si occupa della raccolta rifiuti nella tua città, sempre ammesso che sappiano risponderti! Facci sapere....

bb34
bb34

se non sai dove buttarlo, non comprarlo. le alternative esistono, basta allenare gli occhi a vederle. chi pensa che fare la differenziata sia difficile probabilmente quando si veste mette i guanti ai piedi e le mutande in testa... o è già capace a mettere ogni cosa al suo posto!! di solito si impara da piccolissimi con cubetti gialli e palline blu.

Utente disiscritto
Utente disiscritto

Come faccio la differenziata in ufficio? Nel mio ufficio si fa solo la raccolta carta. I contenitori per vetro lattine e plastica, non ci sono. Come faccio?

gretagolia_granitas
gretagolia_granitas

Bhè, io mi portavo la lattina, o la bottiglietta di plastica a casa. Ora sono alla fase B, cerco di non produrre quei rifiuti lì. Quindi ho comprato una borraccia, e le lattine (coca soprattutto) le boicotto. Preferisco il vetro.

luna
luna

Anche io cerco di non fare rifiuti, mi porto la bottiglia di vetro da casa con la mia acqua e comunque se mi capita di fare rifiuti (es carta unta o altro) me li porto a casa... Dove lavoravo prima però (complice la grande confidenza con i colleghi) avevo preparato i diversi contenitori, li "obbligavo" a differenziare i rifiuti, avevamo persino la raccolta tappi, e poi mi portavo via tutto, perché lì la raccolta differenziata non c'era, ma a casa mia si. Se non riesci a "convertire" gli altri, perché non è facile, tu fai quello che puoi nel tuo piccolo, riducendo o differenziando. L'esempio è un'arma fortissima...

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