solidarietà a Gianni Morandi, ma di più ai pompieri che quotidianamente mettono a disposizione la loro incolumità personale per arginare le fiamme sfuggite all'incosciente di turno.
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bb34, 11/04/2013 — Esiste un modo ecologico per liberarci di qualsiasi oggetto indesiderato. Non sfruttare la stufa a legna come inceneritore di qualsiasi scarto domestico è un primo passo. Non affumicare quotidianamente il vicinato con la scusa di bruciare "quattro foglie secche" è segno di civiltà. Mentre la prima cattiva abitudine è difficile (ma tutt'altro che impossibile!) da controllare, la seconda potrebbe essere banalmente eliminata con un piccolissimo adeguamento normativo. Se invece ancora crediamo che il fuoco risolva i problemi anzichè crearne di nuovi e ben più difficili da controllare, forse viviamo nel millennio sbagliato.
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solidarietà a Gianni Morandi, ma di più ai pompieri che quotidianamente mettono a disposizione la loro incolumità personale per arginare le fiamme sfuggite all'incosciente di turno.
ennesima sterile discussione su effetti salutari della combustione e sulla distruzione di risorse. ilfattoquotidiano.it
Il giorno successivo alla Befana, sono apparsi sui quotidiani del Veneto articoli allarmanti circa l'aumento dell'inquinamento dell'aria a causa dei grandi falo' del rito tradizionale del "Panevin". Certamente c'e' stato un incremento di polveri inquinanti nell'aria a causa di questo, ma queste allarmanti informazioni sulle prime pagine dei giornali hanno, come sempre, lo scopo di fare notizia per vendere di piu'...mentre poi dei veri e molti problemi di inquinamento si parla sempre troppo poco (se non fanno notizia come l'Ilva di Taranto o similari). Spero che l'informazione possa un giorno prendere coscienza che allarmare la comunita' non e' un sistema etico per vendere piu' copie dei quotidiani. Bisognerebbe invece fornire notizie costanti e veritiere relativamente a determinate problematiche, dando suggerimenti su come comportarsi per limitare l'inquinamento e migliorare la qualita' della vita (intesa non come benessere materiale). Problematiche che riguardano la conduzione della vita di tutti i giorni e non...un falo' fatto per la Befana. Il problema pero' credo sia sempre lo stesso e cioe', che insegnare a limitare l'inquinamento equivale, nella nostra societa', a limitare i consumi, e limitare i consumi significa, sempre nella nostra societa', abbassare il PIL e limitare la crescita. La crescita, cioe' la parola magica per uscire dalla crisi. Mentre invece e' proprio a causa della crescita che c'e' la crisi. Ma "lassu'" (o forse meglio dire "laggiu'", visto come siamo caduti in basso) nessuno si azzarda a dirlo. Tra l'altro, in base alle informazioni fornite nei commenti di questa Buona Pratica da parte di Irene70 e Bebabi34, questi tipi di falo' della Befana dovrebbero essere vietati per legge, anche se fatti per tradizione (magari esiste una deroga per i falo' di tradizione...). E quindi, se sono vietati per legge, verrebbe da chiedersi perche' le autorita' li consentono. E forse e' questa una buona ragione per scrivere un articolo su un giornale.
Rimanendo in tema di fuochi, ma d'artificio, ho scoperto che sarebbero inquinanti (oltrechè pericolosi visto che ogni tanto salta qualche fabbrica e ci scappa sempre il morto...). Qualcuno può confermare ed eventualmente inserire una buona pratica per boicottarli (magari lo può fare bebabi34 che è il "titolare" di questa buona pratica che mi sembra molto esperto in materia. Io ho trotvato queste informazioni:
I fuochi d’artificio sono velenosi
Un ottimo motivo, per boicottare questi spettacoli è che l’esplosione di fuochi d’artificio comporta il rilascio di metalli pesanti, soprattutto diossina, perclorati e altri pericolosi inquinanti. Il nitrato di bario può causare danni al sistema respiratorio, mentre il perclorato di potassio è collegato a problemi della tiroide e difetti nei bambini. Ovviamente non è possibile riciclare i fuochi e anche lo smaltimento comporta dispersioni tossiche nelle acque e nei suoli.
I danni alla fauna
I fuochi artificiali danneggiano la fauna, compresa quella umana. È noto che cani e gatti soffrono enormi stress per il rumore: nonostante 4mila Comuni abbiano vietato “i botti” lo scorso inverno per questo motivo, il numero di cani e gatti morti a causa dei “botti” dell’ultimo Capodanno è stato di 120 secondo l’Aidaa. Stesso effetto anche sugli uccelli, che per lo spavento si disorientrano e si schiantano contro muri e tralicci. In alcuni casi anche le persone soffrono per i rumori eccessivi, e tutti subiamo gli effetti dell’inquinamento acustico.
Se non vi sembra sufficiente, pensate a cosa si potrebbe fare con l’enorme quantità di soldi pubblici spesa ogni anno per festeggiare barbaramente i santi di paese e ricorrenze varie. Il costo medio di uno spettacolo – un solo spettacolo – va dai 20 ai 40mila euro.
già, potrei aggiungere "dodicesimo, non fare casino". un altro bell'esempio su cui riflettere sono i palloncini "liberati" in aria, che ad alta quota esploderanno e diffonderanno su ampia parte di terreno la loro plastica con problemi per gli animali e suolo. ciò che ancora ci manca come mondo civile è la sensibilità verso l'aumento di entropia in generale, soprattutto quando non porta alcuna utilità.
ciao a tutti!! io abito in alta montagna, e qui c'è l'usanza di bruciare foglie ed erba dei prati perchè migliora la terra e la sua resa per l'anno successivo!o almeno la mia nonna ha sempre detto e fatto così. ovviamente dipende dalla zona in cuisi abita, però vi dirò che a me il profumo di erba bruciata mi piace anche!!
la maggior parte dei problemi del nostro paese ha le radici in questo mantra che viene ripetuto dai più anziani e purtroppo accettato come dogma di fede dai più giovani. "si è sempre fatto così". è una frase che dovremmo cominciare a contestualizzare, e magari completare con "quando non si conosceva un modo migliore". l'esperienza è utile in certi ambiti, non in quello scientifico, altrimenti perché finanziare la ricerca? consiglia a tua nonna di fare la prova: una parte di terreno con foglie ed erba bruciate (respirandone tutto il fumo possibile), una parte con semplice interramento.
noi ci scaldiamo con la cucina economica a legna, uso la carta del giornale e il cartone della pizza per farla partire! poi legna stagionata. per quanto riguarda gli sfalci e le foglie secche sono d'accordo fino ad un certo punto: in città esistono i contenitori per il "verde" e penso sia giusto usarli (anche se non so che fine fanno fare a queste potature) se non altro per evitare di affumicare i vicini come giustamente fai notare e anche perchè se non sai cosa stai facendo è un attimo perdere il controllo del fuoco... però in certi posti se non si possiede una cippatrice diventa difficile smaltire ramaglie varie (magari pulendo un terreno in un luogo un po' difficile da raggiungere). ci vuole solo un po' di buonsenso ed essere attrezzati per evitare danni
i rami più grandi, tagliati vanno benissimo per la stufa. quanto a foglie, erba e piccole potature, possono essere lasciate a terra. passato un anno faticherete a ritrovare il cumulo che si sarà ridotto moltissimo. oppure si possono usare per marcare il confine col vicino a valle del terreno, col passare degli anni si crea un piccolo terrazzamento molto stabile. oppure si possono riutilizzare per proteggere la base delle piante più giovani dalle gelate. o ancora... certo, per grandi appezzamenti forse non si riesce a riutilizzare tutto ed è meglio avere un'attrezzatura adeguata. ma come per tutte le attività, non vedo perchè anche l'agricoltura non debba smaltire correttamente i suoi materiali di risulta.
ciao, accendendo la stufa a legna dall'alto riduci del 50% le emissioni
Il nostro riscaldamento è fornito da una grande stufa di maiolica, nella quale bruciamo solo legna secca.
ottimo. sia chiaro: senza l'ambiente culturale "adatto" non si cede alla tentazione dell'inceneritore.
io lo ritengo completamente sbagliato dal punto di vista concettuale: il fuoco non distrugge, ma trasforma in prodotti peggiori di quelli originali e soprattutto meno controllabili. purtroppo però per il materiale organico (come i semplici sfalci d'erba o di rami) non esiste un esplicito divieto. a me sembrerebbe una semplice questione di buon senso. passi la carta, ma gli inchiostri che contiene! e tutta l'energia e l'acqua consumata per produrla, e ce ne disfiamo cosi! il fatto di avere una stufa a legna (pardon, biomassa!) per riscaldare in modo "ecologico" è una grande tentazione che si trasforma purtroppo nell'abitudine di disfarsi di qualsiasi porcheria combustibile nell'inceneritore (pardon, termovalorizzatore!) domestico. quindi il bilancio ecologico complessivo...
Ho letto di recente che dal 2010 (vd.13 del D.Lgs. 205/2010che ha modificato la precedente legge del 206) anche bruciare rami e sterpaglie di ogni genere è ora un reato penalmente punibile (perchè la combustione incontrollata i residui vegetali provoca diossine, benzene, monossido di carbonio, polveri sottili, in quantità molto preoccupanti cfr. aamterranuova.it) non so però se sia cambiato ancora qualcosa. Aggiungo un pensiero meno pratico: prima di ammucchiare le foglie per poi raccoglierle e portarle all'isola ecologica, godiamoci per un po' lo spettacolo che ragalano su strade e giardini (e che invita alla calma).
grazie per le indicazioni, anche se capirci qualcosa non è facile. c'è da qualche parte la versione "aggiornata" del dlgs 152/2006?
Sì, questo decreto (art.13 del D.Lgs. 205/2010) è la versione aggiornata di quello del 2006, leggo qui centopercentofitness.it che "La norma di riferimento viene data dall’art.13 del D.Lgs. 205/2010, che modificando l’art. 185 del D.Lgs. 152/2006, stabilisce che “paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericolosi…”, se non utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente o mettono in pericolo la salute umana devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati. Bruciare in modo arbitrario rami, foglie secche e quant’altro si configura, quindi, come illecito smaltimento dei rifiuti sanzionabile penalmente oltre che amministrativamente ai sensi dell’art. 256 del D.Lgs 152/2006 (attività di gestione di rifiuti non autorizzata).
Vivo in appartamento e non ho il camino, però ho notato più volte che tanti buttano nel camino la carta, o i tovaglioli di carta, o gli scarti della frutta invece di differenziare. Mi sono sempre chiesta se fosse giusto o sbagliato?
le morti imputabili al fumo di sigaretta (circa 2.000.000 l'anno a livello mondiale, cit. trasmissione su radio3 di qualche mese fa) sono causate non dalla nicotina spesso erroneamente considerata come tossica, ma dalla stessa combustione delle foglie di tabacco (idem per foglie del giardini e rami secchi checchè ne dicano i guru dell'agricoltura) e della carta che le avvolge (peggio ancora se inchiostrata come giornali o tovagliolini colorati). tempo fa ad un amico che stava accendendo una sigaretta dissi: "non fumare, chè fa male". "cosa vuoi che sia? a volte passano quei camion che fanno un fumo infernale che non fa certamente bene". gli ho risposto: "allora accendendo la sigaretta quel camion non passa più?". dovremmo cominciare a eliminare i problemi che possiamo in prima persona. in questo modo facciamo un primo passo e acquisiamo una sensibilità maggiore per identificare e contrastare gli altri.
purtroppo non sembrano vietati per legge. o meglio sembrano l'unico caso escluso dal divieto. questo l'articolo linkato nel mio commento più sotto. è l'ennesimo danno provocato dalla tutela del mondo agricolo (da leggere: tutela dell'imprenditoria agricola, del mondo in quanto ad ambiente non sembra importargliene nulla). studiolegaleambiente.it