Ecco un pensiero di Tiziano Terzani sull'argomento di questa Buona Pratica, espresso nel suo libro "Un indovino mi disse" (mi sembra sia d'accordo con noi...). Ad un certo punto parla della depressione dell'essere umano dei tempi moderni ed anche della sua depressione. Parla della spersonalizzazione dell'arte in generale, che è sempre più dominata dalle leggi del mercato, del valore dimenticato della poesia. Una poesia meglio di tutti i whiskies, meglio del Valium e del Prozac, potrebbe "tirare su", sollevare l'animo, perché alza il punto di vista da cui guardare il mondo. Quandi ci si sente soli ci sarebbe da trovare più compagnia nel leggere dei bei versi che nell'accendere la televisione!
E continua Terzani, parlando della TV...
Mia moglie dice che, se dovesse eliminare una delle invenzioni del nostro secolo, ancor prima della bomba atomica, eliminerebbe la televisione. Non ha tutti i torti. La televisione riduce la nostra capacità di concentrazione, ottunde le nostre passioni, ci impedisce di riflettere, imponendosi come il più importante - quasi il solo - veicolo di conoscenza. Eppure nessuna verità è più falsa di quella della televisione che, per sua necessità trasforma ogni avvenimento, ogni emozione in uno spettacolo; con il risultato che nessuno riesce più a commuoversi o a indignarsi per qualcosa. Attraverso la televisione abbiamo immagazzinato milioni di informazioni, ma siamo diventati moralmente ignoranti. La televisione distrae, fa passare il tempo! Ma è davvero ciò che vogliamo?
Più ci si guarda attorno, più ci si rende conto che il nostro modo di vivere si fa sempre più insensato. Tutti corrono, ma verso dove? Perché? Molti sentono che questo correre non ci si addice e che ci fa perdere tanti vecchi piaceri. Ma chi ha ormai il coraggio di dire:"Fermi! Cambiamo strada"? Eppure, se fossimo spersi in una foresta o in un deserto, ci daremmo da fare per cercare una via d'uscita! Perché non far lo stesso con questo benedetto progresso che ci allunga la vita, ci rende più richhi, più sani, più belli, ma in fondo ci fa anche sempre meno felici?
Non c'e' da meravigliarsi che la depressione sia diventata un male tanto comune. E' quasi rincuorante. E' un segno che dentro la gente resta un desiderio di umanità.
Sono d’accordissimo con Terzani, con queste sue parole e non solo, (grazie per questa citazione: sono andata ricercare e copiare la prima parte perché sto raccogliendo tutti i pensieri in cui si riconosce il valore -o un minimo di utilità- dalla poesia - non sono tantissimi quelli che lo pensano).
Ecco un semplice esempio di come svanisce la poesia nelle cose, nei rapporti (qui non parlo di poesia vera e propria, cioè in versi, ma della poesia in generale, come filosofia di vita). Ieri sera ho chiesto ad un'amica se sapeva dove avrei potuto trovare una giacca simile alla mia dato che ormai è tutta sgualcita e la sto usando oltre ogni limite ma purtroppo non riesco a trovare giacche un po' vintage, che fanno "al caso mio", di velluto liscio, anni 70 etc Questa l'avevo trovata in un normalissimo negozio qualche anno fa ma ora quel negozio non le ha più e sembrano sparite dalla circolazione. Quindi stamattina lei, molto gentile e carina, mi manda un sms con un link, clicco e mi compare una giacca del mio stile, molto bella, in vendita su Amazon. Ma io non ho mai comprato nulla su Amazon e penso che mai lo farò. Mi piace girare i negozi, le bancarelle, i mercatini vintage, cercare, parlare, conoscere persone ed imparare cose nuove etc e se non trovo nulla pazienza, mi sono comunque "arricchito".... Lo stesso vale per la mia collezione di dischi anni 60/70...se vado su internet trovo tutti i dischi che mi mancano, li ordino, pago e mi arrivano a casa. Ma non c'e' piu' gusto e soprattutto...poesia. Ed a me è proprio questo che manca, la poesia nel fare le cose. La televisione, internet e la tecnologia in generale hanno spersonalizzato tutto. Mentre io la cerco tutti i giorni, questa poesia.
Ma penso che se uno cerca quel tipo di poesia, la sa anche trovare, basta tenere gli occhi e la sensibilità aperti, basta poco, il problema è per chi proprio non cerca e si accontenta di “poesie di plastica” (inoltre penso che se uno sa fare le cose con un minimo di – sincera- poesia avrà in cambio qualcosa fatto con poesia, prima o poi, deve essere così! non posso smettere di crederlo o muoio – metaforicamente eh!).
Questo libro di Terzani l'ho finito ieri ed oggi l'ho regalato ad una ragazza che non conoscevo e che fra qualche giorno partirà, da sola, per la Thailandia. Lei era contentissima ed io anche. Non è poesia questa?!!!
Trovata la giacca che fa al caso mio, al mercatino dell'usato! Ce n'era solo un tipo di quelle che cercavo io ma fortunatamente era della taglia giusta e costava solio 18 euro, quasi nuova. Ed era incluso anche il gilet!!! E non è finita: la giovane addetta al reparto abbigliamento era simpaticissima ed aveva uno strano berretto natalizio ed io la chiamavo "topolina" e facevo lo scemo con questa giacca addosso andando avanti e indietro stile modello che fa la sfilata e chiedendo a "topolina" cosa ne pensava e lei stava al gioco e mi prendeva in giro a sua volta. Ci siamo fatti un sacco di risate.
Sono entrato che l'addetta mi dava del lei chiamandomi "signore" e sono uscito con un bacio di auguri e sentendomi dare del tu.
Tutto ciò sarebbe successo anche se avessi comprato la giacca on line su Amazon, vero? E' a questo che non si pensa quando si acquista on line, agli incontri che avremmo fatto, alle cose belle che ci sarebbero successe, se fossimo usciti a cercarcela da soli quella cosa che ci serviva. Ciao ciao Amazon, abbasso te e la tua egemonia sul mercato...ed ho pure risparmiato. W la poesia!